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L’ex maestro di tennis di Jannik Sinner, Heribert Mayr, racconta il percorso del campione mondiale, dai sacrifici dell’infanzia ai trionfi sui campi di Wimbledon



Heribert Mayr, che ha allenato Jannik Sinner dai 7 ai 13 anni, ha seguito con emozione la finale di Wimbledon 2025 dal divano di casa sua. L’ex maestro non aveva mai immaginato che il suo giovane allievo potesse raggiungere il vertice del tennis mondiale, ma ha osservato con orgoglio il trionfo del giocatore italiano contro Carlos Alcaraz. “Che sarebbe potuto diventare un ottimo giocatore era evidente – ha dichiarato Mayr a Fanpage.it – ma mai avrei pensato che arrivasse dove è ora. In finale Jannik ha dominato Alcaraz: già dal secondo set in poi Alcaraz non sapeva più cosa fare, Jannik l’ha messo sotto pressione”.



Mayr ha ricordato come fin da bambino Sinner mostrasse una mentalità vincente e una determinazione fuori dal comune. “Gli ho insegnato dritto, rovescio, servizio e tutto quanto – ha spiegato – ma già da piccolo non andava mai dietro la riga di fondo campo, stava sempre lì a far pressione. Anche allora, col rovescio, faceva i punti”.

Il percorso verso il successo di Sinner è stato costruito anche grazie al lavoro di altri allenatori dopo Mayr. “Dopo di me è andato da Riccardo Piatti, che lo ha plasmato, e poi con Simone Vagnozzi e Darren Cahill ha continuato a crescere. Ognuno ha fatto la sua parte, ma la forza di Jannik è sempre stata nella testa”.

Quando gli è stato chiesto se si sarebbe mai aspettato che quel ragazzino potesse diventare il numero uno al mondo, Mayr ha risposto con un sorriso: “No, che sarebbe potuto diventare un ottimo giocatore sì, ma che diventasse numero uno del mondo mai”.

Mayr ha anche sottolineato i sacrifici fatti da Sinner fin dalla giovane età per raggiungere questo livello. “Con la sua volontà e con la sua grinta è riuscito a essere il numero uno del mondo – ha affermato – ma ovviamente facendo grandi sacrifici. Dalla sua gioventù ha avuto niente, proprio zero. Gli altri uscivano, lui era sempre ad allenarsi, doveva andare a letto presto”.

L’ultima volta che Mayr ha incontrato Sinner è stata a Torino, durante le Finals di novembre 2024. “Ci siamo parlati nello spogliatoio – ha raccontato – ed è stato lui a invitarmi. Gli ho detto che sono molto orgoglioso di lui e che continui così. Secondo me l’anno prossimo potrebbe vincere anche lo Slam. A New York farà sicuramente bene perché è il suo terreno preferito”.

Per quanto riguarda i punti di forza e le debolezze del campione italiano, l’ex maestro non ha dubbi: “Il suo punto di forza è la testa, la volontà di migliorare sempre, di lavorare. Il suo punto debole… Non credo ne abbia. Perché anche dopo una sconfitta riesce a riprendersi velocemente”.

Il successo di Jannik Sinner a Wimbledon rappresenta un momento storico per il tennis italiano e mondiale. La sua vittoria contro Carlos Alcaraz è stata costruita su anni di dedizione e sacrifici, ma anche grazie alla guida di allenatori come Heribert Mayr, che hanno contribuito a formare il talento straordinario che oggi domina sui campi da tennis.



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