I segnali erano chiari fin dall’infanzia: una curiosità inesauribile, un amore viscerale per la natura e un’irrefrenabile spinta verso l’esplorazione. Linda Campostrini ha capito presto che una vita “normale”, fatta di radici fisse, routine e pareti domestiche, non faceva per lei. A 19 anni ha iniziato a viaggiare e non si è più fermata, trasformando la scoperta del mondo nella sua filosofia di vita. Da allora, il suo mondo è racchiuso in uno zaino da 12 chili, con cui ha attraversato Sud America, Lapponia, Islanda, Australia e Nuova Zelanda, imparando che la vera ricchezza non sta nelle cose che si possiedono, ma nelle esperienze che si vivono.
Un inizio inaspettato: dalla Sicilia al mondo
La sua avventura è iniziata con un cambiamento inatteso. Al quinto anno del liceo, sua madre decise di trasferirsi in Sicilia per iniziare una nuova vita. “Mi diede tre mesi di tempo per trovare un’altra sistemazione”, racconta Linda. “Invece di farmi abbattere, ho visto in quella situazione un’opportunità. Mi sono detta: ‘Se devo andare via, lo farò in grande'”. Con questo spirito, a 19 anni, ha preso un treno per Parigi con un biglietto di sola andata. Da allora, non ha più guardato indietro.
La differenza tra viaggiare e fare una vacanza
Per Linda, esiste una distinzione fondamentale. “Fare una vacanza richiede un budget e una pianificazione. Viaggiare è un’altra cosa: è accessibile a tutti ed è uno stile di vita”. Lei stessa non ha mai fatto una vera e propria vacanza. Il viaggio che le ha cambiato radicalmente la prospettiva è stato un anno in Australia, che le ha dimostrato che era possibile sostenersi spostandosi e che il viaggio autentico è un potente strumento di crescita personale.
La filosofia del viaggio: quando è ora di ripartire
Linda non ha una “base” che chiama casa. Si sposta continuamente, guidata da una semplice regola: “Quando smetto di imparare, so che è il momento di andare altrove. Il viaggio per me è crescita, è uscire dalla zona di comfort, mettersi alla prova”. Anche lavori umili, come fare la lavapiatti in Nuova Zelanda, diventano esperienze preziose se rappresentano qualcosa di nuovo. Oggi è una nomade digitale e lavora online, ma non disdegna alcuna esperienza che possa arricchirla.
L’essenziale in 12 chili: la vita minimalista
La sua preparazione è estrema. Nel suo zaino da 12 kg porta l’essenziale: due cambi completi (pantaloncini, magliette, un paio di pantaloni lunghi e una giacca), il necessario per l’igiene, il laptop per lavorare e poco altro. “È tutta la mia vita, letteralmente. Viaggiare leggeri non è solo una scelta pratica, è una libertà“, spiega.
L’avventura estrema: il Te Araroa in Nuova Zelanda
Attualmente, Linda si trova in Nuova Zelanda, impegnata in una delle sue sfide più estreme: percorrere il Te Araroa, un trekking di 3000 km che attraversa le due isole del paese da nord a sud. “È considerato uno dei cammini più duri al mondo. Io, come mio solito, sono partita all’avventura, con poca organizzazione”. Questo atteggiamento a volte le crea difficoltà, come quando è rimasta bloccata in una zona di marea con un fango simile a sabbie mobili, rischiando di dover chiamare i soccorsi. “Viaggiare da sola in un contesto del genere è mentalmente molto faticoso, ma è così che scopro i miei limiti e le mie forze”.
I ricordi più vividi: dalla paura alla gratitudine
Tra i ricordi più difficili c’è l’accusa di narcotraffico all’aeroporto di Singapore a 21 anni, dove fu trattenuta per giorni senza spiegazioni. All’estremo opposto, il ricordo più bello è “l’amore incondizionato ricevuto dalle persone incontrate, sempre pronte ad aiutare una sconosciuta”. Questo, per lei, è il cuore del viaggio.
Il futuro: una famiglia, ma non convenzionale
Pur amando la sua vita nomade, Linda non esclude di formare una famiglia in futuro. “Sarà comunque una vita fuori dall’ordinario, alternativa. Le mie radici sono in Italia, ma il mondo è la mia casa”. Suo padre è il suo sostenitore più grande, fiero della donna indipendente che è diventata.
Cosa significa viaggiare? Una scuola di vita
Per Linda, viaggiare è sinonimo di crescita personale. “È una scuola di vita che ti insegna sul campo, ti apre la mente e ti fa scoprire lati di te che altrimenti resterebbero nascosti. Non si tratta solo di luoghi, ma di incontri umani e condivisione”. La sua storia dimostra che una vita diversa è possibile, basta avere il coraggio di fare il primo passo con uno zaino in spalla e la curiosità nel cuore.



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