Il limite del contante torna a far discutere e potrebbe essere sul punto di un nuovo, significativo innalzamento. Con un emendamento alla manovra economica, il governo punta a portare la soglia per i pagamenti in contanti da 5.000 a 10.000 euro, proseguendo un percorso di allentamento avviato due anni fa dall’esecutivo Meloni. Una mossa che promette di scatenare forti reazioni nell’opposizione, già critica verso questa direzione.
Il meccanismo proposto non alza direttamente il limite, ma introduce una imposta speciale di bollo di 500 euro per ogni transazione in contanti compresa tra 5.001 e 10.000 euro. Di fatto, questa tassa delinea la nuova soglia operativa, aprendo ufficialmente all’uso del contante fino a 10mila euro.
Negli ultimi vent’anni l’Italia ha assistito a un vero e proprio pendolo normativo: dal tetto di 12.500 euro nel 2002, si è scesi al minimo di mille euro nel 2011, per poi risalire gradualmente fino all’attuale soglia di 5.000 euro in vigore dal gennaio 2023. L’ulteriore innalzamento a 10.000 euro non sarebbe un caso isolato in Europa: il Consiglio dell’Unione Europea ha infatti discusso l’introduzione di un limite comunitario di 10.000 euro per armonizzare le normative antiriciclaggio, una prospettiva che renderebbe la proposta italiana potenzialmente in linea con le future regole europee.
Le critiche dell’opposizione, tuttavia, sono immediate e durissime. Il presidente dei senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, attacca: «Evidentemente il governo è così disperato e non sa più cosa fare per racimolare risorse». Secondo Boccia, la scelta non è neutra, ma un «messaggio politico» che «fa un favore agli evasori, non ai cittadini onesti».
Posizione condivisa dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che definisce la proposta «un favore diretto agli evasori, un incentivo all’economia in nero, un passo indietro nella lotta all’illegalità» e un provvedimento che «facilita il riciclaggio e diventa un regalo alle mafie».
Il dibattito, quindi, si riaccende intorno ai temi classici della lotta all’evasione fiscale, alla tracciabilità delle transazioni e al contrasto alla criminalità economica. Da una parte, chi sostiene che limiti troppo bassi siano un freno alla libertà dei cittadini e delle piccole imprese; dall’altra, chi vede nell’uso del contante uno strumento che agevola l’opacità e l’illegalità.
La discussione in Parlamento sarà cruciale per definire se l’Italia alzerà ulteriormente l’asticella del contante, in un contesto europeo che cerca di trovare un difficile equilibrio tra libertà economica, innovazione dei pagamenti e contrasto alle attività finanziarie illecite.



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