Nelle pagine del settimanale Panorama, Mario Giordano, noto conduttore televisivo, ha rivolto un appello a Jannik Sinner, fresco vincitore di Wimbledon e attuale numero uno al mondo: “Wimbledon resterà nella storia, ma se decidesse di pagare le tasse in Italia, lei farebbe la storia patria” .
Giordano definisce Sinner il simbolo dell’italianità, nonostante risieda a Montecarlo, dove il fisco è più indulgente rispetto al sistema italiano. “Anche quando parla tedesco, che è la sua prima lingua. E anche se risiede a Montecarlo, per non dover sottostare all’insopportabile fisco nostrano. Desidera anche pagare meno tasse. Ci pensi: dopo essere diventato Papa e Re del mondo… solo diventando il Principe dei Contribuenti” – così recita la provocazione, scritta con tono ironico ma pungente .
L’indirizzo della lettera si sposta poi sui guadagni concreti: dalla vittoria a Wimbledon, Sinner avrebbe incassato circa 3,5 milioni di euro, cifra su cui ha applicato una tassazione del 36,5% nel Regno Unito, comprese sponsorizzazioni, riducendo l’importo netto a circa 2,7 milioni . In Italia, invece, nel massimo scaglione Irpef (43%), il campione ne restituirebbe all’erario un ammontare elevato, lasciandosi solo 1,2 milioni in tasca . Nel Principato non sono previste imposte sul reddito delle persone fisiche, quindi Sinner beneficia dell’intero importo.
Secondo Giordano, il gesto simbolico di scegliere la residenza fiscale in Italia, oltre al successo sportivo, conferirebbe a Sinner una dimensione eroica: un modello di responsabilità e coerenza verso il Paese che lo ha celebrato. “Pensi che bello se potesse dare l’esempio e aprire la strada a un’altra Italia anche nel fisco, oltre che nel tennis (…) smorzando evasione ed elusione. Come quei colpi che solo lei sa fare” .
Nonostante il tono provocatorio, l’attacco non è legale ma simbolico: Giordano non contesta la regolarità della residenza a Montecarlo, pratica comune tra sportivi internazionali, ma mette in luce una presunta mancanza di dovere civico da parte di un atleta ammirato da milioni .
La polemica arriva in un momento in cui la figura di Sinner ha assunto rilevanza non solo sportiva ma anche culturale: rappresenta un modello di eccellenza italiana. Tuttavia, Giordano solleva la questione della lealtà fiscale come passo finale per renderlo un “vero eroe tricolore”.
In risposta, al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte di Sinner o del suo entourage, che hanno finora evitato ogni polemica riguardo le scelte personali e fiscali. La vicenda, dunque, resta confinata all’opinione pubblica e mediatico‑giornalistica .
La discussione mette in luce temi più ampi: la relazione tra talenti internazionali e senso di appartenenza nazionale, il ruolo del fisco come strumento di cittadinanza, e il significato ideale di un gesto percepito come patriottico. Mentre Sinner prosegue con gli impegni agonistici, l’Italia si interroga su cosa significhi davvero essere “un italiano vero” fuori dal campo da tennis.
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