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Momenti di paura al pronto soccorso: quattro contro un infermiere, tensione a Palermo



Un grave episodio di violenza si è verificato presso l’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo, dove quattro persone, presumibilmente un padre e i suoi tre figli, hanno aggredito un infermiere e un vigilante. I fatti si sono svolti nell’area del pronto soccorso, sotto gli occhi di altri pazienti in attesa. Secondo le prime ricostruzioni, i quattro avrebbero colpito le vittime con calci e pugni, arrivando a tentare di strangolare l’infermiere.



L’aggressione ha causato danni anche all’area di emergenza della struttura sanitaria, con i responsabili che avrebbero minacciato le vittime affermando che sarebbero “tornati con i rinforzi”. L’intervento degli agenti di polizia, allertati dal personale sanitario, ha permesso di ristabilire l’ordine e avviare le indagini per chiarire le dinamiche dell’accaduto.

Il sindacato Fials ha espresso solidarietà agli operatori coinvolti. In una nota, Giuseppe Forte, Antonino Ruvolo e Giovanni Cucchiara della segreteria provinciale hanno dichiarato: “Proviamo sdegno e preoccupazione per quanto successo. Massima vicinanza ai lavoratori aggrediti. Auspichiamo che la normativa nazionale possa essere applicata quanto prima in modo stringente. Ringraziamo il primario e la direzione sanitaria che, appena informati, si sono precipitati sul luogo dell’aggressione a supporto dell’operatore picchiato e di tutto il personale in turno”.

La situazione si è verificata in un contesto già difficile per il personale sanitario, spesso sottoposto a pressioni e tensioni da parte dei familiari dei pazienti. Non sono ancora chiari i motivi che hanno scatenato questa violenza, ma è emerso che gli aggressori erano parenti di una donna ricoverata in pronto soccorso. La loro condotta ha suscitato indignazione tra i presenti, che hanno sostenuto le vittime e collaborato per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Entrambi i dipendenti ospedalieri aggrediti hanno ricevuto assistenza medica e il supporto del resto del personale sanitario. I familiari della paziente sono stati allontanati dalla struttura e ora dovranno rispondere delle accuse di lesioni nei confronti dei due lavoratori.

L’episodio mette nuovamente in evidenza la necessità di misure più severe per garantire la sicurezza degli operatori sanitari nei luoghi di lavoro. La normativa nazionale prevede già strumenti per contrastare episodi di violenza ai danni del personale sanitario, ma il sindacato Fials auspica che vengano applicati in modo più rigoroso e tempestivo.

Questo caso non è isolato: episodi simili si sono verificati in altre città italiane, dove la pressione sui pronto soccorso e le lunghe attese hanno spesso portato a situazioni di tensione tra i familiari dei pazienti e il personale medico. L’episodio di Palermo rappresenta un ulteriore campanello d’allarme sulla necessità di rafforzare la sicurezza nelle strutture sanitarie.

Le indagini della polizia proseguono per accertare tutte le responsabilità e ricostruire con precisione quanto accaduto. Nel frattempo, il personale dell’ospedale Vincenzo Cervello continua a lavorare per garantire assistenza ai pazienti, nonostante il clima di tensione creato dall’aggressione.



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