Il 19 agosto 2024, intorno alle 22.30, una discussione degenerata in una rissa ha avuto luogo fuori dal bar Rosy a Casazza, un comune situato nella provincia di Bergamo. L’episodio ha avuto un tragico epilogo con il decesso di Mykola Ivasiuk, un uomo di 38 anni. Per la sua morte sono attualmente imputati due uomini: Mario Romeo, 39 anni, e Mohamed Amine Mouhssine, 33 anni. Entrambi si trovano in carcere e sono coinvolti in un processo in corso presso il tribunale di Bergamo.
La prima udienza del processo si è svolta venerdì 16 maggio. La pubblico ministero, Silvia Marchina, ha formulato l’accusa di omicidio preterintenzionale contro i due imputati, sostenendo che la rissa sia scaturita da una “banale discussione”. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, durante lo scontro, Romeo avrebbe colpito la vittima con un pugno alla mandibola destra, provocando un violento movimento della testa e del collo verso destra.
Subito dopo, secondo l’accusa, Mouhssine avrebbe attaccato Ivasiuk alle spalle utilizzando un bicchiere di vetro, rompendolo contro la testa della vittima vicino all’orecchio. Successivamente, i due uomini avrebbero afferrato Ivasiuk e lo avrebbero fatto cadere a terra. Durante la caduta, il 38enne avrebbe subito un ulteriore trauma cranico, che avrebbe causato una massiccia emorragia alla testa, risultata fatale.
Nel corso delle indagini, il 33enne Mouhssine ha dichiarato che il comportamento della vittima era stato molesto perché aveva visto la propria compagna al bar in compagnia di Romeo. Quest’ultimo, invece, ha affermato di non aver sferrato un pugno ma solo uno schiaffo, aggiungendo che non sarebbe stato in grado di colpire con forza a causa di un infortunio alla mano destra. Mouhssine, da parte sua, ha spiegato di essere intervenuto con una spinta mentre teneva un bicchiere in mano.
La pubblico ministero ha sottolineato come nessuno dei due imputati avesse intenzione di causare la morte di Ivasiuk, motivo per cui è stata contestata l’accusa di omicidio preterintenzionale. Tale contestazione ha permesso agli imputati di richiedere il rito abbreviato, che prevede uno sconto fino a un terzo della pena. La richiesta è stata accolta dal giudice.
Nel corso dell’udienza, l’avvocato difensore di Romeo ha presentato una consulenza redatta dal professore di Medicina legale dell’Università di Verona, Franco Tagliaro. Secondo questa relazione, l’emorragia fatale subita dalla vittima potrebbe essere stata aggravata dall’elevato tasso alcolemico presente nel suo organismo al momento dell’incidente.
La famiglia della vittima, rappresentata dalla madre e dal fratello di Mykola Ivasiuk, si è costituita parte civile nel processo. La prossima udienza è stata fissata per il 12 settembre e sarà un momento cruciale per chiarire ulteriormente le dinamiche dell’accaduto e le responsabilità dei due imputati.
L’episodio ha scosso profondamente la comunità locale di Casazza, che attende con attenzione gli sviluppi del caso per fare luce su quanto accaduto quella tragica sera d’estate.
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