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Nuovo colpo di scena nel caso Garlasco, i genitori di Chiara Poggi svelano il loro dramma: “Siamo al limite dello sfinimento”



La complessa vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Chiara Poggi continua a suscitare scalpore e a riaprire ferite mai rimarginate. A quasi diciotto anni dal delitto, un nuovo sviluppo ha colpito l’opinione pubblica: la giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha concesso una proroga di 70 giorni per l’incidente probatorio nell’ambito di una nuova inchiesta. Questa richiesta è stata avanzata dai consulenti nominati dal tribunale, la genetista Denise Albani e l’esperto di dattiloscopia Domenico Marchigiani. La prossima udienza è stata fissata per il 18 dicembre, ma l’attenzione si è concentrata su un clamoroso colpo di scena.



Infatti, Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, è stato indagato dalla Procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari, nell’ambito delle indagini sul caso di Garlasco. Secondo le informazioni fornite dagli inquirenti, guidati dal pubblico ministero Claudia Moregola e dal procuratore capo Francesco Prete, Venditti sarebbe stato corrotto per favorire Andrea Sempio, un giovane amico di Marco Poggi, già archiviato due volte dallo stesso magistrato. Le perquisizioni effettuate hanno coinvolto nove persone, comprese le abitazioni di Venditti e dei familiari di Sempio. Stando a quanto riportato dall’agenzia Ansa, all’ex procuratore sarebbe stata proposta o ipotizzata la corresponsione di una somma di denaro.

Mentre la cronaca si arricchisce di nuovi sviluppi e possibili retroscena, la famiglia di Chiara Poggi si trova nuovamente a fronteggiare il dolore di una situazione che sembra non avere fine. Giuseppe e Rita Poggi, genitori della giovane vittima, hanno scelto di non commentare direttamente gli eventi recenti. Contattata telefonicamente dal Corriere della Sera, la madre ha semplicemente dichiarato: “La prego non ci faccia domande, non abbiamo niente da dire”. Questo silenzio pesa come un macigno, rappresentando la stanchezza di chi vive un vuoto insopportabile da 6.620 giorni.

A esprimere la situazione della famiglia è l’avvocato Gianluigi Tizzoni, che ha affermato: “Non credo di sbagliare se dico che sono persone stremate”. Non si percepisce rabbia né rassegnazione, ma una fatica che sembra non avere sbocchi. “È come se fossero costretti a saltare un’asticella ogni volta più alta per cercare di arrivare alla fine di questa storia”, ha spiegato il legale. Tuttavia, quella conclusione pare sempre più lontana, mentre i Poggi continuano a essere esposti al giudizio pubblico, subendo insulti e sospetti. “È incivile, oltre che ignobile, attaccare un padre e una madre che hanno avuto una figlia uccisa. Loro sono le vittime, per chi non lo avesse ancora capito. La sola domanda che si fanno, in questo momento, è: finirà mai tutto questo?”.

Il sentimento predominante tra i familiari di Chiara è lo sconcerto, come evidenziato da Francesco Compagna, legale di Marco Poggi. “I genitori di Chiara sono sconcertati da quello che leggono; è una ferita che non si rimargina mai”, ha sottolineato. Compagna ha descritto la situazione come un “paradosso dei paradossi”, affermando che non si tratta di un semplice colpo di scena, ma di una grande vicenda in cui sembra che si stia combattendo senza esclusione di colpi.

La preoccupazione della famiglia è che questa vicenda diventi un “tormentone infinito sulla pelle delle persone coinvolte e della credibilità della giustizia”. Compagna ha osservato che l’attenzione mediatica trasforma la tragedia in un “grande cluedo”, ma in questo caso non si tratta di un gioco: la vita di una giovane donna di 26 anni è stata strappata via.

La situazione attuale solleva interrogativi non solo sulla giustizia, ma anche sul modo in cui la società affronta i crimini violenti e il loro impatto sulle vittime e sulle loro famiglie. La continua esposizione mediatica del caso di Chiara Poggi e le nuove indagini su figure chiave del processo non fanno altro che alimentare un dolore che sembra non avere fine, lasciando la famiglia Poggi a confrontarsi con un incubo che dura da quasi due decenni.



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