La Procura della Repubblica di Avezzano ha avviato un’indagine sulle chiamate anonime ricevute da Antonio e Vittorio Angelini, fratelli di 23 e 25 anni, entrambi residenti a Trasacco. Dopo la denuncia presentata presso la locale stazione dei carabinieri, è stato aperto un fascicolo per molestie telefoniche contro ignoti.
Gli investigatori sono già al lavoro per risalire all’identità dei responsabili delle telefonate, avvenute nei giorni scorsi. Saranno acquisiti i tabulati telefonici per ricostruire la sequenza delle chiamate e verificare la veridicità di quanto denunciato dai due giovani.
Il caso è emerso pubblicamente sabato, quando il sindaco Cesidio Lobene ha espresso la propria solidarietà ai due concittadini, condannando con fermezza l’accaduto. Dietro le minacce di morte, secondo quanto riferito, ci sarebbe l’orientamento sessuale dei fratelli Angelini, entrambi omosessuali. «Sporcate questo paese. Se uscite di casa e vi incontriamo per strada, vi ammazziamo», sarebbe uno dei messaggi intimidatori ricevuti.
Quello che potrebbe sembrare uno scherzo di pessimo gusto o l’azione irresponsabile di bulli in cerca di facile divertimento, non può essere minimizzato. I recenti fatti di cronaca impongono la massima attenzione e i due giovani, proprio per questo, hanno deciso di sporgere denuncia. Alcune telefonate sono state registrate e i file audio sono stati consegnati ai carabinieri per supportare le indagini.
L’amministrazione comunale ha fatto sapere, per voce del sindaco, che valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nel caso in cui si proceda per vie legali, come segnale chiaro e deciso contro ogni forma di violazione della libertà personale.
«Stiamo ricevendo tantissimi messaggi e telefonate, anche da fuori regione. Sinceramente, non ce l’aspettavamo», hanno dichiarato Antonio e Vittorio. «Questa vicinanza, in un momento così difficile, ci dà forza. È confortante sapere che non siamo soli, che c’è chi ci comprende, anche se ama e vive in modo diverso».



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