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Perché il cane ti porta il gioco ma non lo molla: cosa vuole dirti davvero



Frisk, il cane di un appassionato proprietario, mette in atto un comportamento comune tra i cani: porta il suo giocattolo preferito, Pippo, ma non lo lascia e rimane a guardare il suo umano. Quando il proprietario prova ad avvicinarsi, Frisk indietreggia o corre via, ingaggiando quello che molti umani definirebbero “il gioco dell’acchiapparella”. Questo scambio di azioni non è solo un modo per giocare, ma rivela anche le complesse dinamiche relazionali tra il cane e il suo proprietario.



Per comprendere perché un cane come Frisk non lascia il giocattolo, è fondamentale considerare la personalità individuale dell’animale. Ogni cane ha le proprie motivazioni, che possono manifestarsi attraverso comportamenti come la possessività o la necessità di proteggere ciò che considera una risorsa. In alcuni casi, un cane potrebbe aver appreso che se “molla” l’oggetto, il gioco finisce, poiché il proprietario non interagisce. Altri cani, soprattutto quelli con un profilo timoroso o insicuro, possono utilizzare il giocattolo come mezzo per stabilire un contatto senza sapere come gestire la situazione.

Esplorando le ragioni per cui un cane non lascia il giocattolo quando lo riporta, possiamo ipotizzare diverse situazioni. Una motivazione comune è la possessività: il cane potrebbe essere tentato di condividere il gioco, ma la necessità di proteggere la risorsa prevale. Questo comportamento, che non è necessariamente negativo, può essere tipico di alcune razze, come i molossi o i Terrier di tipo Bull. Tuttavia, diventa problematico se il cane ringhia o mostra una postura rigida quando qualcuno si avvicina all’oggetto, segnalando un comportamento ambivalente che richiede l’attenzione di un istruttore cinofilo o di un educatore per cuccioli.

Un’altra possibilità è che il cane non abbia ancora imparato il comando “lascia”, il che significa che non ha avuto esperienze di scambio significative con il suo proprietario. Questa mancanza di esperienza può impedire un’interazione sana e giocosa. Inoltre, il cane potrebbe avvicinarsi con l’oggetto non per giocare, ma come strategia per affrontare situazioni emotivamente difficili o per stabilire una distanza con uno sconosciuto, concentrandosi sull’oggetto per ottenere informazioni sull’interlocutore.

L’ipotesi più vicina al normale comportamento tra cani e umani è, tuttavia, quella del gioco. La dinamica prevede un avvicinamento iniziale in cui il cane mostra il giocattolo, indietreggia quando il proprietario cerca di prenderlo e poi scappa per farsi inseguire. Questo schema ricorda il gioco dell’inseguimento tra esseri umani, dove il divertimento aumenta man mano che si gioca insieme.

Quando si tratta di interagire con un cane che non lascia il giocattolo, è importante considerare che ci sono situazioni in cui l’oggetto ha un valore così elevato da non permettere al cane di giocare realmente. È quindi fondamentale interpretare correttamente la comunicazione del cane. Se ci sono dubbi sul comportamento del proprio animale, è consigliabile rivolgersi a un dog trainer professionista che utilizzi un approccio cognitivo-relazionale. Questo tipo di professionista è in grado di comprendere la dinamica familiare e valutare il cane come un individuo dotato di emozioni e cognizioni.



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