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Perché Zelensky ha scelto di non indossare la divisa militare ai funerali del Papa.



Nel cuore del Vaticano, il funerale di Papa Francesco ha seguito i tradizionali rituali della Chiesa Cattolica, mantenendo la sua solennità secolare nonostante un’organizzazione più snella rispetto al passato. La cerimonia, caratterizzata da rigidi protocolli come abiti scuri e comportamento sobrio, ha visto la partecipazione di delegazioni internazionali, capi di Stato e rappresentanti religiosi, tutti consapevoli dell’importanza simbolica e mediatica dell’evento.



Tra i partecipanti, ha destato sorpresa la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cui arrivo a Roma era stato incerto fino all’ultimo momento. La sua partecipazione è stata significativa anche per un altro motivo: per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, Zelensky ha scelto di indossare abiti civili, abbandonando la sua iconica divisa militare. Ha optato per un abbigliamento sobrio ma informale, con giacca sportiva e camicia nera senza cravatta, un gesto di rispetto verso il Pontefice defunto e il protocollo del Vaticano, ma anche una rara concessione in tempi di guerra per l’Ucraina.

Non è la prima volta che l’abbigliamento di Zelensky diventa oggetto di discussione politica. Durante un incontro alla Casa Bianca con Donald Trump, il presidente ucraino, presentatosi in tenuta militare, fu oggetto di ironia da parte dell’ex presidente degli Stati Uniti. “Si è vestito elegante!” aveva commentato sarcasticamente Trump, evidenziando l’apparente inadeguatezza della divisa in un contesto istituzionale. Questo commento, ripreso dai media americani, sottolineava una critica diffusa in alcuni ambienti conservatori statunitensi, secondo cui Zelensky avrebbe usato l’immagine della guerra come strumento retorico per ottenere supporto internazionale. Per Trump e una parte della destra americana, il presidente ucraino era visto più come un abile comunicatore che un leader autentico.

Per Kiev e Zelensky, tuttavia, la divisa rappresenta una dichiarazione politica chiara e netta. Indossare l’uniforme significa ricordare al mondo che l’Ucraina è un Paese in guerra, invaso, e che i suoi cittadini lottano per la sopravvivenza nazionale. Non si tratta di mancanza di rispetto per gli interlocutori internazionali, ma di un tentativo di mantenere alta la tensione diplomatica, evitando che il conflitto venga dimenticato o relegato in secondo piano nella politica globale. Ogni concessione, territoriale o simbolica, sarebbe interpretata da Mosca come una vittoria.

Nel contesto di alta tensione geopolitica, la scelta di Zelensky di presentarsi ai funerali papali in abiti civili non è stata solo un gesto di rispetto, ma anche un messaggio politico. Subito dopo la cerimonia, sembra essere tornato a indossare la divisa, segnalando che l’invasione non è finita e che l’Ucraina non abbasserà la guardia. Intanto, si susseguono voci su possibili colloqui indiretti tra Washington, Kiev e Mosca per una tregua. A Roma, il lavoro diplomatico è intenso, con ambasciatori, emissari e funzionari impegnati nel cercare soluzioni. Trump sembra voler spingere per una “pace rapida”, che preveda concessioni territoriali da parte ucraina, mentre Zelensky cerca una “pace giusta”, basata sul rispetto dell’integrità territoriale e dei principi internazionali.



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