Un episodio inquietante ha scosso la città di Pisa, dove un uomo, Simone Baroncini, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale. Questo provvedimento arriva dopo che l’indagato, già noto per un omicidio avvenuto nel 2009, è accusato di aver punto, in due occasioni distinte, due studentesse con una siringa. Le aggressioni si sono verificate tra il 18 e il 19 gennaio, nel centro della città, e hanno coinvolto ragazze di 23 e 21 anni.
Le due vittime hanno raccontato agli agenti di polizia che, mentre passeggiavano, sono state improvvisamente punte ai glutei da un ago da siringa. La denuncia ha avviato un’inchiesta da parte delle forze dell’ordine, che hanno scoperto che Baroncini era stato già accusato di un crimine simile, avendo colpito una donna di 30 anni con una siringa nel settembre precedente.
Grazie alla collaborazione di una delle tre vittime, le indagini hanno portato rapidamente all’identificazione dell’arrestato. Alla fine di gennaio, gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Baroncini, dove hanno rinvenuto un ago da siringa nascosto sotto al letto e abiti che si sospetta siano stati indossati durante le aggressioni.
In aggiunta, ulteriori accertamenti hanno rivelato che sui dispositivi informatici di Baroncini erano salvate fotografie di giovani donne scattate senza il loro consenso, mentre si trovavano nella sua visuale. Queste immagini ritraevano ignari passanti, focalizzandosi in particolare sui glutei. La cronologia del suo computer ha anche mostrato ricerche relative a modalità di iniezione che minimizzassero il dolore, suggerendo un premeditato interesse per le sue azioni.
La Squadra Mobile ha trovato anche un notevole quantitativo di materiale pornografico sui dispositivi elettronici dell’uomo, il che ha spinto la Procura a ritenere che il movente delle sue azioni fosse di natura sessuale. Questo ha portato a un cambio di accusa, da lesioni a violenza sessuale, aumentando la gravità della situazione legale di Baroncini.
Attualmente, l’uomo si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Volterra, in provincia di Pisa. La sua storia criminale è inquietante: nel 2009, Baroncini strangolò l’amica Vanessa Simonini, per il quale ha scontato una pena di 16 anni di carcere. Uscito dal penitenziario nel 2022, ha subito ripreso a delinquere, portando a un nuovo allerta per la sicurezza pubblica.
Il caso ha sollevato preoccupazioni tra i cittadini di Pisa, che si interrogano su come un individuo con un passato così violento possa aver avuto accesso alla libertà e, di conseguenza, ripetere atti di violenza. La questione della sicurezza e della protezione delle vittime è diventata centrale nel dibattito pubblico, con richieste di maggiore vigilanza e interventi più severi contro i recidivi.
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