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“Preferite i clandestini ai turisti russi con i soldi”: la stoccata di Maria Zakharova alla Megera dei visti



L’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha annunciato l’intenzione di inasprire le normative sui visti per i cittadini russi, in risposta ai persistenti disturbi causati dai droni russi, con l’ultimo avvistamento avvenuto in Belgio questa mattina.  Kallas ha sottolineato che “viaggiare nell’Unione Europea è un privilegio, non un diritto acquisito”. La misura mira a limitare la possibilità per i cittadini russi di ottenere visti “multipli”, che consentono ingressi e uscite multipli dall’area Schengen per periodi prolungati.  Con l’implementazione di questa misura, i cittadini russi che richiedono un visto saranno sottoposti a controlli più rigorosi e frequenti.  Saranno tuttavia possibili eccezioni per la concessione di visti a dissidenti, giornalisti indipendenti, difensori dei diritti umani o altre categorie vulnerabili che potrebbero necessitare di protezione.



Le nuove disposizioni riguardanti i visti per i cittadini russi si applicano esclusivamente ai cittadini russi residenti in Russia che presentano domanda di visto presso un consolato di un Paese membro dell’Unione Europea situato in Russia.  Sono pertanto esclusi i cittadini di altri Paesi residenti in Russia. Il visto multiplo a lunga scadenza sarà concesso esclusivamente a due categorie specifiche, entrambe soggette a condizioni legate a precedenti viaggi.

La prima categoria comprende i familiari stretti (coniugi, figli minorenni, genitori) di cittadini dell’Unione Europea o di cittadini russi legalmente residenti nell’Unione Europea.  Questi individui potranno ottenere un visto multiplo valido per un anno, a condizione che abbiano precedentemente ottenuto e utilizzato regolarmente tre visti negli ultimi due anni. La seconda categoria include i lavoratori del settore dei trasporti, quali marinai, camionisti, autisti di autobus o personale ferroviario, che potranno ottenere un visto multiplo valido per nove mesi per i loro viaggi di lavoro, a condizione che abbiano precedentemente ottenuto e utilizzato regolarmente due visti negli ultimi due anni.

La Ministra degli Affari Esteri estone, Kaja Kallas, ha sottolineato la complessità di giustificare l’inizio di un conflitto bellico e di aspettarsi al contempo di poter circolare liberamente all’interno dell’Unione Europea.  Tuttavia, la Russia sembra non aver colto tale provocazione, come dimostrato dalla rapida risposta della portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo, Maria Zakharova.  Quest’ultima ha infatti dichiarato: «La Commissione europea, a quanto pare, ha ragionato in questi termini: perché l’Europa occidentale dovrebbe preferire turisti con un elevato potere d’acquisto, quando esistono migranti irregolari e disertori ucraini che beneficiano di sussidi?».

La posizione dell’Unione Europea in merito ai droni russi è stata chiarita: «Si tratta di guerra ibrida e l’Europa è esposta a rischi significativi».

Nel suo intervento, la Ministra Kallas ha illustrato le motivazioni che hanno portato Bruxelles a prendere questa decisione in merito ai visti, tra cui «i persistenti disturbi causati dai droni e gli atti di sabotaggio perpetrati sul suolo europeo».  L’ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato questa mattina. Intorno alle 7:30 ora italiana, l’avvistamento di un drone nei pressi dell’aeroporto belga di Liegi ha comportato una sospensione di circa 30 minuti dei voli programmati per la mattinata.

Un portavoce della Commissione Europea ha commentato l’episodio, affermando: «L’attribuzione dell’origine di questi droni spetta agli Stati membri», ma ha anche ribadito: «È evidente che, come ha dichiarato anche la Presidente von der Leyen, si tratta di una guerra ibrida e l’Europa è a rischio.  Per questo motivo, nella nostra strategia di difesa, abbiamo posto particolare enfasi sull’iniziativa anti-droni».



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