Un episodio che ha generato un acceso dibattito si è verificato presso il liceo Leonardo di Agrigento, dove gli studenti di 25 classi sono stati penalizzati per aver aderito in massa allo sciopero del 3 ottobre. L’iniziativa era in supporto alla causa di Gaza e alla Global Sumud Flotilla. La dirigente scolastica dell’istituto, Patrizia Pilato, ha registrato una nota disciplinare per gli studenti attraverso il registro elettronico e ha richiesto ai genitori di accompagnare i figli a scuola per riprendere regolarmente le lezioni.
La misura adottata dalla preside ha sollevato un’ondata di critiche, sia tra gli studenti che tra le famiglie. Patrizia Pilato, oltre al suo ruolo attuale, vanta un passato come assessora alla Cultura, Istruzione e Pari Opportunità, nonché ex vicesindaca del Comune di Agrigento e responsabile regionale del dipartimento Donne e Pari Opportunità della Democrazia Cristiana. Questa combinazione di ruoli ha reso il provvedimento ancora più controverso agli occhi della comunità scolastica e cittadina.
Molti genitori hanno espresso il loro disappunto per la decisione della dirigente scolastica, ritenendo la sanzione ingiusta. Alcuni di loro hanno deciso di non rispettare la richiesta di accompagnare i figli a scuola il lunedì successivo, come indicato nella nota disciplinare. In una lettera indirizzata alla scuola, alcune famiglie hanno manifestato il loro “sdegno per il tono, il contenuto e l’immediatezza dell’invio”, sottolineando che la scelta dei ragazzi non rappresentava una semplice assenza ingiustificata, ma un gesto consapevole e significativo. Secondo loro, la partecipazione allo sciopero era un atto di “consapevolezza etica e civile che merita rispetto”.
L’episodio ha attirato l’attenzione anche a livello politico. La deputata del Partito Democratico Giovanna Iacono, membro della commissione Cultura, ha dichiarato la sua intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, riguardo alla questione. La parlamentare ha sottolineato l’importanza di comprendere meglio le motivazioni dietro il provvedimento disciplinare e di valutare se esso sia stato appropriato.
Nel frattempo, la preside Patrizia Pilato ha scelto di non rispondere alle domande dei giornalisti riguardo alla vicenda. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, la dirigente scolastica ha dichiarato di non voler rilasciare commenti su quanto accaduto o sulla polemica che ne è derivata.
La protesta del 3 ottobre, che ha visto una partecipazione significativa da parte degli studenti del liceo Leonardo, si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni a livello nazionale e internazionale. Manifestazioni simili si sono svolte in diverse città italiane, tra cui Roma, dove Piazza dei Cinquecento è stata gremita di persone durante lo sciopero generale a sostegno della causa palestinese.
La vicenda del liceo Leonardo di Agrigento continua a suscitare discussioni nel panorama locale e nazionale. Da un lato, c’è chi sostiene la necessità di rispettare le regole scolastiche e considera l’assenza degli studenti come un comportamento da sanzionare; dall’altro, molti vedono nella partecipazione allo sciopero un atto di impegno civico che dovrebbe essere valorizzato anziché punito.
Questa situazione mette in luce il delicato equilibrio tra il diritto alla protesta e il rispetto delle norme istituzionali, soprattutto in ambito scolastico. Resta da vedere se l’interrogazione parlamentare annunciata da Giovanna Iacono porterà a ulteriori chiarimenti o a eventuali modifiche nelle politiche disciplinari delle scuole italiane. Nel frattempo, la comunità di Agrigento rimane divisa su come interpretare e affrontare questo episodio.



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