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Quattro feriti da rogo stufa ad Arzano: bimbo di 6 anni tra le vittime al Cardarelli



Un dramma familiare ha scosso la tranquilla serata di ieri in via don Luigi Sturzo ad Arzano, comune della provincia di Napoli. Tutto è partito da una stufa a bioetanolo, il cui uso è sempre più diffuso nelle case per il suo aspetto ecologico e design moderno, ma che nasconde rischi insidiosi se non gestita con attenzione.



Secondo i primi rilievi dei carabinieri della sezione radiomobile di Casoria, una fiammata anomala ha investito marito e moglie, il loro figlio di 6 anni e un nipote di 16 anni, colpendoli principalmente alle gambe prima di propagarsi a un tavolo e un divano.

I soccorsi sono scattati immediati grazie alle chiamate alla centrale operativa: equipaggi del 118 hanno trasportato le quattro vittime negli ospedali Cardarelli e Santobono di Napoli, centri specializzati per le ustioni pediatriche e adulte. Fortunatamente, nessuno versa in pericolo di vita, ma i medici tengono le condizioni sotto stretto monitoraggio per prevenire complicazioni come infezioni o danni cutanei permanenti. I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno domato rapidamente le fiamme, evitando che l’incendio si estendesse all’intero stabile.

Le indagini proseguono per chiarire le dinamiche esatte dell’accaduto, con un focus sulla manutenzione della stufa a bioetanolo. Questi apparecchi, privi di canna fumaria e alimentati da combustibili liquidi, richiedono ventilazione adeguata e rispetto delle distanze di sicurezza – norme spesso sottovalutate, come ricordano esperti di prevenzione incendi. I carabinieri stanno verificando se ci fossero anomalie nel dispositivo o errori umani, mentre la famiglia riceve cure specialistiche.



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