La vicenda di Ilaria Salis si è conclusa positivamente, evitando un possibile ritorno in Ungheria per il processo. Tuttavia, la situazione ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni esponenti politici, in particolare all’interno del Parlamento europeo, hanno espresso soddisfazione per l’esito, mentre altri, come il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno, hanno criticato l’atteggiamento di alcuni partiti, definendolo ipocrita e strumentale. Cerno ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze politiche che si sarebbero verificate in caso di un diverso esito della vicenda.
GRAZIE TOMMASO mi hai tirata su di morale sei un mito😂@Tommasocerno @tempoweb #iltempoquotidiano ⬇️ pic.twitter.com/QQayLU5ges
— Virna (@Virna25marzo) October 7, 2025
«Avevo il terrore di tornare in Ungheria, non tanto il carcere in sé. Se fossi dovuta tornare laggiù da Orbán sarebbe ricominciata una persecuzione». Lo ha dichiarato Ilaria Salis, europarlamentare eletta con Alleanza Verdi e Sinistra, in un’intervista al Corriere della Sera dopo che l’Eurocamera, per un solo voto, ha rigettato la richiesta di revoca dell’immunità. L’ex attivista, infatti, è accusata in Ungheria di aver partecipato al pestaggio di estremisti di destra durante una manifestazione a Budapest. Sulla richiesta dei suoi legali di metterla a processo in Italia, ha affermato: «In verità lo avevo chiesto io, e prima del voto in Commissione. Chiedo un processo equo. L’immunità serve a proteggermi dal regime ungherese, non dalla giustizia italiana. Secondo il codice penale italiano è una strada possibile: sarebbe la soluzione migliore per tutti».
La sera prima del voto, invece, non l’avrebbe vissuta bene: «Mi sono svegliata più volte, ero tormentata. Ho cenato con i miei collaboratori e poi sono andata a letto. Ho ricevuto centinaia di messaggi di affetto da amici e parenti: è stato molto bello. Li ringrazio tutti, mi hanno dato forza». Poi ha rivelato di aver portato con sé in aula «dei pezzetti di ferro» aggiungendo che «speravo portassero bene». Quando le è stato chiesto di fare almeno un nome di chi, tra gli eurodeputati di centrodestra, le ha mostrato sostegno in privato dopo il precedente voto in Commissione, la Salis ha risposto: «Non lo farò mai».
Alla domanda sulla sua posizione riguardo al credo religioso, l’eurodeputata ha dichiarato: “Non sono credente in senso religioso”. Ha poi aggiunto: “Durante la mia detenzione, ho percepito una presenza superiore. Non saprei definirla Dio o altro, ma ho avvertito qualcosa di sovrannaturale. Questa presenza mi ha dato conforto. In carcere, ho sentito il bisogno di affidarmi a qualcosa che ci trascende”. In merito a un eventuale messaggio al premier ungherese Viktor Orban, la Salis ha risposto: “La democrazia e l’antifascismo sono più forti dell’autoritarismo. Maja deve essere rilasciata immediatamente”, riferendosi alla militante antifascista tedesca di 24 anni attualmente detenuta in Ungheria. Sulle celebrazioni previste per questa sera, ha affermato: “Ho invitato tutti i miei amici a Strasburgo”. In merito a un’eventuale cena, ha aggiunto: “Vedremo. Magari opteremo per qualcosa di più sostanzioso”. E ha concluso: “Certamente, ci mancherebbe”.



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