Un grave episodio di violenza ha scosso la comunità di Galatina, in provincia di Lecce, dove un ragazzo disabile di 15 anni è stato aggredito mercoledì 16 aprile nella sala d’attesa della stazione ferroviaria. Sei presunti aggressori, tutti minorenni di età compresa tra i 15 e i 17 anni, sono stati identificati dalle autorità. Questi giovani dovranno rispondere di lesioni personali, aggravate dalla minorata difesa e dalla crudeltà. Gli inquirenti stanno anche valutando la possibilità di contestare il sequestro di persona e la violenza privata.
Le indagini, coordinate dalla Procuratrice capo della Procura dei minori Simona Filoni, sono state facilitate da un video diffuso dalla madre della vittima e dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione. La madre del ragazzo ha dichiarato: “Loro lo hanno cancellato, ma io voglio che sia pubblico. Voglio che nessuno distolga lo sguardo dalla violenza del branco, voglio che le persone capiscano cos’è il bullismo, cosa può fare a un ragazzo indifeso.”
Il gruppo di adolescenti, noto in paese come la “gang del bosco”, si è vantato della loro azione nel video postato sui social. In una clip, uno di loro afferma: “Devo riprendere tutto, oggi siamo qui con la gang del bosco.” Questo episodio ha destato preoccupazione non solo per la brutalità dell’aggressione, ma anche per il fatto che il gruppo fosse già noto per comportamenti violenti.
Il giovane aggredito, di origini straniere e invalido al 100% a causa di problemi di salute tra cui il diabete, è stato dimesso dall’ospedale di Galatina dopo aver ricevuto le cure necessarie. La prognosi per lui è di 25 giorni, e ha subito una frattura a una costola. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire il movente dell’aggressione, considerando anche l’ipotesi di un attacco motivato da razzismo, sebbene non si escludano altre possibili motivazioni.
Secondo le ricostruzioni, il ragazzo si trovava nella sala d’attesa della stazione insieme a tre amiche quando il gruppo di aggressori è arrivato e ha iniziato a colpirlo senza pietà, ignorando le suppliche della vittima che chiedeva di essere lasciato in pace. Il giorno dopo l’aggressione, la madre del ragazzo ha notato i lividi e l’occhio gonfio del figlio. Dopo un iniziale momento di resistenza, il 15enne ha mostrato alla madre il video che i suoi aggressori avevano caricato su Instagram, e insieme si sono recati in ospedale per ricevere assistenza medica.
Una volta ricevute le cure, i due si sono recati presso il commissariato per presentare denuncia contro gli aggressori. Questo atto di coraggio da parte della madre e del figlio ha portato a una rapida identificazione dei presunti colpevoli, che ora si trovano sotto inchiesta.
La situazione ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza dei giovani e sulla necessità di affrontare il fenomeno del bullismo e della violenza tra i ragazzi. Le autorità locali e le organizzazioni di protezione dei minori stanno esplorando modi per prevenire simili episodi in futuro e per garantire un ambiente più sicuro per i giovani.
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