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Ragazzo minorenne vittima di un branco nell’Ennese: botte, sputi e sigarette spente addosso



Un episodio di violenza ha scosso la comunità di Calascibetta, in provincia di Enna, dove un ragazzo minorenne è stato brutalmente aggredito da un gruppo di coetanei durante la festa della Madonna di Buonriposo. L’incidente è avvenuto nella notte tra l’8 e il 9 settembre, intorno alle 4 del mattino, ma la notizia è stata resa pubblica solo il 23 settembre.



Secondo le informazioni riportate dai media locali, il ragazzo, la cui età non è stata specificata, è stato insultato, colpito con calci e pugni e ha subito ulteriori umiliazioni, tra cui sputi e sigarette spente sulla pelle. Le ferite riportate dalla vittima sono state giudicate guaribili in 21 giorni dai medici del pronto soccorso. Almeno dieci ragazzi sarebbero stati coinvolti nell’aggressione.

Gli investigatori hanno ricostruito che la vittima si trovava in compagnia di una ragazza in un boschetto vicino alla piazza dove si stava svolgendo la festa. La situazione è rapidamente degenerata in un violento pestaggio. Dopo l’accaduto, i genitori del minorenne hanno presentato denuncia ai Carabinieri, avviando così le indagini.

I militari dell’Arma hanno già interrogato alcune persone, inclusi testimoni presenti durante l’aggressione, e stanno esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza della zona. Questi video saranno cruciali per identificare i responsabili del pestaggio e ricostruire le dinamiche dell’evento.

Il padre della vittima, un avvocato di Enna, ha raccontato che alcuni genitori dei ragazzi coinvolti nell’aggressione si sono presentati per chiedere scusa. “Sono venuti alcuni genitori a chiedere scusa, ho mostrato loro le ferite di mio figlio che per tre giorni a causa dei pugni alla mandibola ha dovuto mangiare omogeneizzati,” ha dichiarato, confermando la gravità dell’aggressione. Ha aggiunto: “Non ho alcunché contro di loro, ma forse non si sono accorti dove sono arrivati i loro figli.”

Questo episodio di violenza giunge in un momento in cui si registrano atti simili in altre località. Recentemente, a Raiano, in provincia dell’Aquila, un ragazzo di 17 anni è stato aggredito da un gruppo di nove giovani. Anche in quel caso, la causa del pestaggio sarebbe stata un follow su Instagram inviato dalla vittima alla fidanzata di uno dei ragazzi coinvolti.

Le autorità locali esprimono preoccupazione per il crescente fenomeno della violenza giovanile e invitano a riflettere sull’importanza di educare i giovani al rispetto e alla convivenza pacifica. La comunità di Calascibetta è ora in attesa di sviluppi nelle indagini, sperando che i responsabili vengano identificati e che la giustizia faccia il suo corso.

L’episodio ha suscitato indignazione tra i residenti, che chiedono maggiore sicurezza e attenzione nei confronti dei giovani. La violenza tra coetanei è un problema che richiede una risposta collettiva da parte delle famiglie, delle scuole e delle istituzioni. È fondamentale affrontare queste problematiche per prevenire ulteriori aggressioni e garantire un ambiente sicuro per tutti i ragazzi.



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