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Revoca dell’immunità, Ilaria Salis riuscirà a cavarsela di nuovo? Tajani pronto all’ennesima vergogna



Il dibattito politico europeo si infiamma dopo che il premier ungherese Viktor Orbán ha etichettato le organizzazioni antifasciste come terroriste. In risposta a queste dichiarazioni, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha chiarito la sua posizione riguardo a Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs). Durante un evento del suo partito, Forza Italia, Tajani ha affermato: “Non devo fare commenti su quello che fanno altri Stati su organizzazioni politiche. Non credo che Ilaria Salis sia una terrorista. Non mi risulta che lo sia”.



La questione della revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis è diventata centrale, soprattutto in vista della decisione che dovrà essere presa dal Partito Popolare Europeo. La Salis ha recentemente annunciato di aver ricevuto informazioni cruciali riguardo alle date in cui si discuterà questa revoca, in seguito a una richiesta proveniente dall’Ungheria. Anche il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, ha voluto esprimere la sua opinione sulla situazione, utilizzando un editoriale video per commentare gli eventi.

Sallusti ha descritto Ilaria Salis come una figura che, dopo essere diventata un simbolo per la sinistra italiana, ora si trova a dover affrontare accuse di presunti crimini. Nel suo intervento ha dichiarato: “Per quei fatti successi a Budapest, questa signora è diventata l’Eroina della sinistra italiana che sfida le destre… tanto Eroina che dopo essere stata eletta parlamentare europea, ora che la donna è chiamata a rispondere a presunti crimini in tribunale, piagnucola come una bambina impaurita”.

Sallusti ha poi continuato ad analizzare la questione dell’immunità parlamentare, sottolineando che sarebbe strano non revocarla a una persona che ha mostrato disprezzo per i valori dell’Unione Europea e dello Stato di diritto. Ha affermato: “Una che occupa le case non riconosce lo stato di diritto, uno che spacca la testa ai poliziotti non riconosce non solo lo stato di diritto ma neanche i valori della comunità europea”. Secondo il direttore del Giornale, Salis non è una vera eroina, ma piuttosto una persona che ha compiuto atti discutibili e che ora gode di benefici economici dall’Unione Europea, preferendo mantenere il suo status piuttosto che continuare con comportamenti violenti.

In merito alla richiesta di non revocare l’immunità, Sallusti ha espresso una posizione ambivalente, suggerendo che, sebbene sarebbe opportuno non infliggere ulteriori danni a una persona già sotto pressione, Ilaria Salis dovrebbe anche riconoscere i suoi errori. Ha concluso la sua analisi dicendo che la destra dovrebbe considerare di non consegnare la Salis alla giustizia ungherese, ma solo se lei smettesse di disturbare chi crede nei valori democratici e ammettesse di aver commesso degli sbagli.

Il dibattito sulla revoca dell’immunità di Ilaria Salis si inserisce in un contesto più ampio di tensioni politiche in Europa, dove le posizioni riguardo alle organizzazioni antifasciste e ai diritti umani sono oggetto di accesi confronti. La risposta di Tajani e le osservazioni di Sallusti riflettono le diverse opinioni all’interno della politica italiana e europea riguardo a come affrontare queste tematiche.

Con la decisione imminente sulla revoca dell’immunità, il futuro politico di Ilaria Salis rimane incerto. Le sue posizioni e le sue azioni continueranno a essere scrutinati, sia dai sostenitori che dai critici. La situazione mette in evidenza le divisioni esistenti all’interno della politica italiana e le sfide che i leader europei affrontano nel gestire le relazioni con i loro omologhi ungheresi.



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