Un’inquietante scoperta è avvenuta presso l’ospedale San Camillo di Roma, situato sulla Circonvallazione Gianicolense. Nella mattinata di giovedì 24 luglio, durante lavori di ristrutturazione in un padiglione ormai in disuso, sono stati rinvenuti resti umani. A fare la scoperta è stato un operaio che, insospettito da un’anomalia tra i rifiuti, ha trovato delle ossa nel vano di un ascensore al piano terra del padiglione Monaldi.
L’operaio ha immediatamente segnalato il ritrovamento alle autorità competenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Monteverde e il Nucleo investigativo di via in Selci, oltre a un medico legale per i primi accertamenti. L’area è stata transennata e posta sotto sequestro per consentire lo svolgimento delle indagini.
Secondo quanto riportato, i resti umani erano collocati tra materiali di scarto e detriti accumulati nel vano ascensore. Le autorità stanno ora cercando di stabilire la datazione delle ossa attraverso analisi specifiche, che potrebbero fornire indicazioni utili per comprendere l’origine e le circostanze del ritrovamento.
La Procura della Repubblica ha avviato un’indagine per fare luce sull’accaduto. Al momento, non ci sono informazioni ufficiali sull’identità della persona a cui appartenevano i resti né sulle cause che hanno portato alla loro presenza nel padiglione dismesso. Gli investigatori stanno valutando tutte le ipotesi, inclusa quella di un possibile reato.
Il padiglione Monaldi, dove sono state trovate le ossa, è una struttura non più operativa da tempo e in fase di ristrutturazione. Questo dettaglio aggiunge complessità al caso, rendendo più difficile risalire a eventuali testimoni o ricostruire eventi passati che potrebbero essere collegati al ritrovamento.
Gli esperti forensi analizzeranno attentamente i resti per ottenere informazioni dettagliate. La datazione delle ossa sarà fondamentale per determinare se si tratta di resti recenti o risalenti a molto tempo fa. Inoltre, saranno eseguite analisi genetiche per identificare eventuali tracce DNA utili a risalire all’identità della vittima.
Il ritrovamento ha suscitato grande attenzione tra il personale dell’ospedale e i residenti della zona. La notizia si è rapidamente diffusa, alimentando interrogativi e speculazioni sull’origine delle ossa e su come siano finite in quel luogo. Tuttavia, le autorità mantengono il massimo riserbo sulle indagini in corso.
L’ospedale San Camillo, uno dei più grandi e conosciuti della capitale, non è nuovo a interventi di ristrutturazione in alcune sue aree meno utilizzate. Tuttavia, episodi come questo sono estremamente rari e hanno destato sorpresa e preoccupazione tra chi frequenta abitualmente la struttura sanitaria.
Le autorità invitano chiunque abbia informazioni utili a contattare i carabinieri per contribuire alle indagini. Nel frattempo, l’area interessata rimarrà chiusa al pubblico fino al completamento delle verifiche scientifiche.
Questo episodio rappresenta un ulteriore caso che sottolinea l’importanza della manutenzione e del monitoraggio delle strutture dismesse, specialmente in luoghi frequentati quotidianamente da migliaia di persone come gli ospedali. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per chiarire ogni aspetto di questa misteriosa vicenda.
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