Una scena surreale e drammatica ha segnato l’apice di un conflitto sempre più aspro all’interno dell’ULSS 5 Polesana. Venerdì scorso, una pattuglia della Polizia di Stato è entrata negli uffici aziendali su richiesta della Direzione Strategica per invitare, di fronte a colleghi e personale, la dirigente Antonietta Perrone a lasciare il posto di lavoro. L’episodio, definito dalla stessa interessata “una grande mortificazione e umiliazione”, conclude momentaneamente uno scontro legale e amministrativo esploso dopo le sue denunce su presunte irregolarità negli appalti.
La Perrone, ingegnere e titolare della direzione del Provveditorato, Economato e Logistica, era rientrata in servizio il 1° dicembre, alla scadenza di una sospensione cautelare attiva da settembre. Secondo la sua ricostruzione, il rientro era legittimo in assenza di un provvedimento amministrativo formale che deliberasse ufficialmente le conclusioni del procedimento disciplinare a suo carico. L’azienda, al contrario, ha considerato chiuso l’iter e la sua presenza in ufficio come irregolare, optando per la via più estrema: chiamare le forze dell’ordine per allontanarla fisicamente.
Alle origini della frattura ci sono le segnalazioni presentate dalla dirigente, prima alla direzione interna, poi alla Regione Veneto e, nello scorso maggio, alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza di Rovigo. Le accuse vertono su presunte irregolarità nella gestione di appalti pubblici dell’azienda sanitaria, segnalazioni che hanno portato all’apertura di un’indagine della magistratura.
Da quel momento, per la Perrone – arrivata a Rovigo con un incarico in comando da Napoli fino al 2029 e senza precedenti disciplinari – la situazione è radicalmente cambiata. Nei mesi successivi alle sue denunce, le sono stati proposti tre diversi incarichi di Direzione in altre aree, con l’evidente obiettivo di allontanarla dal Provveditorato. Contemporaneamente, sono stati avviati procedimenti disciplinari nei suoi confronti, culminati in una richiesta di risoluzione del rapporto di lavoro. Una richiesta che, però, ha trovato un muro: l’11 novembre il Comitato dei Garanti della Regione Veneto ha espresso un parere negativo e non conforme su tale ipotesi.
Nonostante questo parere, la direzione generale dell’ULSS 5 ha notificato alla Perrone, il 27 novembre, un provvedimento disciplinare emesso il 10 dello stesso mese. La dirigente contesta la legittimità di questo atto e la modalità del suo allontanamento, sottolineando di essersi sempre attenuta alle norme contrattuali e al codice di comportamento aziendale.



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