Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un nuovo allarme sulla vulnerabilità dell’Italia di fronte a potenziali minacce esterne. Intervenendo questa mattina a Roma, ha ribadito che il Paese non è attualmente pronto a fronteggiare un eventuale attacco, sia dalla Russia sia da altre nazioni: “Non siamo pronti a un attacco russo né a un attacco di un’altra nazione, lo dico da tempo. Non abbiamo investito in difesa negli ultimi vent’anni e non si recupera in uno o due anni”.
Il ministro ha fatto riferimento anche al conflitto in Ucraina, ricordando l’escalation degli attacchi russi su obiettivi civili e infrastrutture: “Sono settimane in cui il clima internazionale è deteriorato, non soltanto in Ucraina ma in tutto il mondo”.
Le sue parole confermano la linea dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, orientato ad aumentare la spesa militare in accordo con gli impegni presi in sede Nato. Crosetto ha spiegato che l’obiettivo è quello di dotare l’Italia di un sistema di difesa moderno, in grado di garantire protezione e stabilità nei prossimi anni.
A stretto giro è arrivata però la replica del vicepremier Matteo Salvini, intervistato dal Tg3. Dopo aver riconosciuto la validità dell’invito a rafforzare il comparto difensivo, ha subito rilanciato una posizione in contrasto con quella di Crosetto: “Giusto investire di più in difesa come dice il ministro, ma per me e per la Lega la priorità è la sicurezza nazionale e la difesa dei confini, soprattutto a sud. Il mio problema non sono i carri armati russi, ma i troppi delinquenti stranieri che ci sono in Italia e dobbiamo rimandare a casa”.
Lo scambio di dichiarazioni riflette una frattura ormai ricorrente nella maggioranza. Da un lato, la presidente del Consiglio e i suoi alleati ribadiscono il sostegno all’Ucraina e la necessità di rafforzare il settore militare; dall’altro, la Lega mantiene una posizione più prudente, spesso critica nei confronti del riarmo e tendenzialmente più morbida verso Mosca.
Nonostante le divergenze, il partito di Salvini ha finora garantito il suo voto in Parlamento sui provvedimenti legati all’invio di armi a Kiev. Il leader del Carroccio, tuttavia, continua a ribadire le proprie priorità politiche, spostando l’attenzione sul tema dei flussi migratori e della sicurezza interna.
Lo scontro verbale tra Crosetto e Salvini si inserisce così nel più ampio dibattito sul ruolo dell’Italia nello scenario internazionale e sulla destinazione delle nuove risorse per la difesa. Una discussione che, a poche settimane da importanti scadenze politiche e militari, evidenzia ancora una volta le differenti sensibilità all’interno della coalizione di governo.



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