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Scontri a Udine, la sinistra parla di infiltrati fascisti: la teoria che fa discutere i social



Dopo gli scontri avvenuti a Udine in occasione della partita Italia-Israele, Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) punta il dito contro “infiltrati fascisti” e denuncia la strumentalizzazione politica dell’episodio. In una nota firmata dalla consigliera regionale Serena Pellegrino e da Andrea Di Lenardo, Avs condanna le violenze ma respinge ogni accusa alla manifestazione pro-Palestina, definita “pacifica e partecipata”.



«Chi ha rovinato la bellissima e pacifica manifestazione di ieri a Udine, infiltrandosi in piazza Primo Maggio, deve essere individuato e condannato», si legge nel comunicato. «Allo stesso tempo – proseguono – condanniamo la strumentalizzazione della destra che, nel tentativo di giustificare Netanyahu, usa gli scontri per delegittimare la richiesta di pace e di diritti umani espressa dalla piazza».

Secondo Avs, al termine del corteo si sarebbero inseriti “infiltrati”, come già accaduto – a loro dire – in occasioni simili a Trieste e Roma. «Alcuni di loro – affermano – facevano saluti fascisti e incitavano a “picchiare i comunisti”. Abbiamo subito segnalato la situazione alle forze dell’ordine».

Gli esponenti del partito riferiscono anche del lancio di lacrimogeni verso la parte pacifica del corteo che stava defluendo da piazza Primo Maggio verso via Manin. «Attendiamo una ricostruzione dettagliata di quanto accaduto», dichiarano Pellegrino e Di Lenardo, che esprimono “vicinanza ai giornalisti feriti durante il loro lavoro” e invocano “pene adeguate per gli autori degli atti di violenza”.

Infine, Avs solleva dubbi sul dispositivo di sicurezza predisposto: «Ci chiediamo come sia stata possibile una falla in un apparato così articolato». Rivendicano, inoltre, l’efficacia del servizio d’ordine interno al corteo, che sarebbe riuscito a respingere tentativi di infiltrazione di gruppi black bloc, “tra gli applausi dei manifestanti”, e a contenere ulteriori tensioni “senza necessità di intervento da parte delle forze dell’ordine”.



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