Tragedia a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Frosinone: un quattordicenne si è tolto la vita nella casa di famiglia lo scorso 11 settembre. I genitori denunciano che il ragazzo era vittima di bullismo da tempo, ma che i loro appelli erano rimasti senza risposta.
Sul caso la Procura ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di istigazione al suicidio. Contestualmente, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha disposto un’ispezione negli istituti frequentati dal giovane per chiarire eventuali responsabilità e omissioni.
La famiglia del ragazzo ha scritto direttamente al ministro e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo giustizia e verità. “Avevamo già denunciato che nostro figlio era vittima di bullismo, ma nessuno ha fatto niente”, ha dichiarato la madre in un’intervista a La Repubblica.
Secondo quanto riferito dai genitori, il figlio da anni subiva insulti, prese in giro e veniva chiamato con soprannomi offensivi. Episodi che avrebbero generato un forte malessere psicologico. Il fratello ha confermato la situazione, parlando di continue persecuzioni da parte di coetanei: “Era perseguitato dai bulli, ma nessuno ha fatto niente”.
Il giovane si sarebbe tolto la vita nella sua cameretta, poco prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. La sera precedente aveva inviato un messaggio ai compagni di classe dal tono inquietante: “Per domani tenetemi il posto in prima fila”.
I genitori chiedono che la vicenda non cada nel silenzio: “Quello che vogliamo è che non venga dimenticato e che esca fuori la verità. Se c’è qualcuno che sa, parli, trovi il coraggio di denunciare”, ha ribadito la madre.
Le autorità competenti stanno ora esaminando la situazione scolastica e sociale del ragazzo, per verificare se vi siano stati comportamenti omissivi e per accertare l’eventuale responsabilità di chi avrebbe dovuto intervenire a tutela dell’adolescente.



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