Nelle prime ore della mattina di venerdì 26 settembre, carabinieri e Guardia di Finanza hanno avviato una serie di perquisizioni a Garlasco e in altre località, coinvolgendo ex investigatori, inquirenti, familiari di Andrea Sempio e l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti. Queste operazioni seguono l’iscrizione di Venditti nel registro degli indagati da parte del pm Claudia Moregola e del procuratore capo Francesco Prete, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari per aver archiviato nel 2017 l’indagine su Sempio.
Le perquisizioni hanno interessato anche due ex carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di Pavia, entrambi ora in congedo. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Brescia e Pavia, in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Milano. Questa azione fa parte di un’indagine più ampia avviata dopo il ritrovamento di un appunto in un bloc notes durante le perquisizioni del 14 maggio scorso, che ha portato a nuove piste investigative sul delitto di Chiara Poggi.
L’appunto, risalente ai primi giorni di febbraio 2017, contiene annotazioni che includono le cifre “20/30”, il nome “Venditti” e la frase “gip archivia”, elementi che hanno sollevato sospetti riguardo a possibili manovre per ottenere l’archiviazione dell’indagine su Sempio. Gli investigatori stanno anche esaminando i flussi di denaro provenienti dalla famiglia di Sempio, che potrebbero aver contribuito a influenzare le decisioni giudiziarie.
Nei giorni successivi all’apertura di questo nuovo filone d’indagine, Mario Venditti, attualmente in pensione e presidente del Casinò di Campione d’Italia, ha rilasciato dichiarazioni tramite il suo avvocato Domenico Aiello, invitando a “attenersi ai fatti nella loro oggettività e continenza” riguardo al delitto di Garlasco. Venditti ha chiarito di non aver mai partecipato alle indagini né al processo contro Alberto Stasi, chiedendo di evitare ricostruzioni che possano ledere la sua onorabilità.
Questa situazione segna un capitolo sorprendente in una vicenda giudiziaria che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere, continua a sollevare interrogativi. La figura di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, torna prepotentemente alla ribalta, alimentando ipotesi alternative che le nuove indagini potrebbero contribuire a chiarire.
Oggi, il caso torna in tribunale a Pavia, dove è stata richiesta la proroga dell’incidente probatorio. I periti incaricati non sono riusciti a completare gli accertamenti in tempo e chiedono ulteriore tempo per rivalutare gli esami sulle unghie di Chiara. Questo aspetto rappresenta un punto cruciale nella disputa scientifica: nel 2014, il professor Francesco De Stefano non trovò un profilo genetico chiaro e completo, mentre successivamente i consulenti della difesa di Stasi e il genetista della Procura attribuirono una piccola traccia biologica proprio a Sempio. Ora spetta ai periti del gip decidere quale ipotesi sia più valida, tenendo presente che durante la perizia del 2014 le unghie erano state consumate, rendendo impossibili nuovi esami diretti.
In aggiunta, si sta esplorando un ulteriore filone d’indagine riguardante le impronte rinvenute nella villetta di Chiara. Otto impronte sono state trovate in totale: sei sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura, senza alcuna traccia su Estathé e biscotti. Come spiegato dal genetista della famiglia Poggi, Marzio Capra, “Non sappiamo ancora se le impronte trovate abbiano abbastanza punti caratteristici per essere comparate”. Le impronte saranno fotografate e, se sufficientemente dettagliate, verranno confrontate. In aula si sta valutando la nomina di un perito dattiloscopista per analizzare a fondo queste tracce.
A distanza di 17 anni dal delitto di Garlasco, il caso rimane aperto a nuovi sviluppi. Le perquisizioni in corso, gli accertamenti scientifici e la nuova udienza a Pavia potrebbero fornire elementi utili per chiarire le zone d’ombra che continuano ad alimentare domande e sospetti.



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