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Toscana, finito lo spoglio scoppia la polemica: candidata contesta l’esito e parla di “seggio rubato”



Toscana Rossa, il partito di sinistra radicale, ha deciso di presentare un ricorso contro la propria esclusione dal Consiglio regionale della Toscana. La decisione si basa sul fatto che la candidata alla presidenza, Antonella Bundu, ha ottenuto oltre 72.000 preferenze, superando la soglia di sbarramento fissata al 5,18%. Secondo i rappresentanti del partito, molti elettori hanno espresso un voto disgiunto, votando esclusivamente per Bundu, il che suggerirebbe un sostegno implicito anche per la lista.



In un’intervista a Controradio, Bundu ha spiegato le motivazioni alla base del ricorso, affermando: “Il voto disgiunto ci ha penalizzato, però è uno degli strumenti che si poteva utilizzare. Tuttavia, diverse persone hanno espresso un voto solo sul nome Antonella Bundu, il candidato a presidente, e tutto questo ci fa pensare che abbiano voluto comunque votare la lista, visto che non hanno indicato altri. E su questo faremo ricorso.”

Il riferimento giuridico a cui si appella Toscana Rossa è il caso delle elezioni regionali in Veneto del 2020, dove un candidato del Movimento 5 Stelle (M5S) aveva superato il limite di sbarramento, mentre la lista che lo sosteneva non era riuscita a ottenere seggi. In quella circostanza, la Corte di appello aveva accolto il ricorso del M5S, sostenendo che il numero di voti validi espressi esclusivamente per il candidato alla presidenza, senza l’utilizzo del voto disgiunto, sommato a quelli della lista, superava la soglia minima necessaria per l’attribuzione dei seggi. La Corte aveva quindi riconosciuto la “non equivocità” del voto, in quanto il M5S era l’unica lista di supporto.

Le recenti elezioni regionali in Toscana hanno messo in evidenza un calo significativo della partecipazione al voto, con una diminuzione del 15% rispetto alle precedenti consultazioni. Questo ha portato a una situazione in cui meno della metà degli elettori è andata alle urne. Marco Rizzo, leader di un partito di sinistra, ha commentato questo trend, affermando che “ormai meno di un Toscano su due” partecipa alle elezioni. Ha aggiunto che la vittoria è spesso in mano a chi è già al potere, sottolineando come la Lega, con Vannacci, sia passata dal 22% delle scorse elezioni al 4% attuale, con risultati simili per il M5S.

Antonella Bundu, ex compagna di Piero Pelù, noto cantante dei Litfiba, ha ottenuto un buon risultato nella ZTL di Firenze, raggiungendo complessivamente oltre il 4% dei voti, ma senza riuscire a eleggere alcun consigliere. Questo scenario ha portato a una crescente insoddisfazione tra gli elettori, molti dei quali si sentono non rappresentati. Ciò ha alimentato l’aspettativa di un nuovo partito capace di rispondere alle necessità dei cittadini e di affrontare le problematiche di un’Italia in declino, senza essere influenzato da interessi esterni e con una leadership di cui fidarsi.

La decisione di Toscana Rossa di ricorrere contro l’esclusione dal Consiglio regionale rappresenta un tentativo di far valere la voce di un elettorato che, secondo il partito, ha dimostrato il proprio sostegno. La questione del voto disgiunto e la sua interpretazione giuridica potrebbero avere un impatto significativo sulle future elezioni e sulla rappresentanza politica in Toscana.

In attesa di sviluppi sul ricorso, il dibattito attorno alle elezioni regionali continua a essere acceso. La situazione evidenzia una frattura crescente tra i partiti tradizionali e un elettorato che cerca nuove soluzioni e rappresentanze. Con il ricorso di Toscana Rossa, si apre un nuovo capitolo nel panorama politico regionale, che potrebbe influenzare le dinamiche future e la partecipazione degli elettori.



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