Le tre ragazzine, di 15, 16 e 17 anni, hanno confessato di aver colpito ripetutamente Fredi Rivero, senza alcuna provocazione reale. Sentenza prevista per il 5 settembre.
Le tre adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, hanno ammesso oggi davanti alla corte dell’Old Bailey di aver commesso omicidio colposo nei confronti di Fredi Rivero, un uomo di 75 anni, ucciso lo scorso 27 febbraio presso una fermata dell’autobus su Seven Sisters Road, nel quartiere di Islington, a nord di Londra.
Secondo la ricostruzione emersa durante l’udienza, le giovani—scese da un autobus—avrebbero accerchiato la vittima senza alcun motivo apparente: gli hanno tolto gli occhiali, l’hanno spinto a terra e poi colpito con calci e pugni, mentre una di loro filmava l’aggressione con il cellulare. Il tutto si è svolto fuori da un fast food McDonald’s, sotto lo sguardo di testimoni.
Le immagini di videocamera ritrovate a supporto dell’accusa hanno mostrato una delle ragazze, la più grande (17 anni), mentre colpiva Rivero alla testa, causandone la caduta all’indietro. Nel video si sentono urla con frasi offensive e una delle adolescenti che sembra minimizzare l’atto con un “non mi interessa”.
La polizia è stata attivata alla 23:25; al suo arrivo, Rivero era privo di sensi, con una grave ferita alla testa, e in arresto cardiaco. Nonostante il trasferimento d’urgenza in ospedale, l’anziano è deceduto il giorno seguente.
Fredi Rivero, cittadino boliviano descritto come “un uomo di famiglia molto amato”, stava tornando verso casa dopo aver incontrato degli amici. Il suo corpo è stato trovato all’esterno della fermata, nei pressi di Seven Sisters Road, zona in cui sono scattate le indagini coordinate dalla Metropolitan Police.
Le tre ragazze risultavano già note alle forze dell’ordine: la 16enne aveva precedenti per aggressioni a operatori di emergenza e molestie razziali, mentre la più giovane era già stata condannata per un’aggressione a una senzatetto, anch’essa ripresa su filmato. Sempre presso l’abitazione della 17enne la polizia ha trovato vestiti insanguinati lavati in lavatrice, e ascoltato conversazioni con il padre su possibili tentativi di “distruggere prove”.
In aula, la figlia e l’ex moglie di Rivero erano presenti in udienza mentre le giovani, collegate via video, hanno ammesso le proprie responsabilità sottolineando che l’aggressione è avvenuta “senza un reale motivo”.
Detective Inspector Devan Taylor, responsabile del caso, ha espresso cordoglio per la famiglia e condannato con forza l’aggressione, definita “insensata, avvenuta all’improvviso contro un uomo vulnerabile”. Ha inoltre sottolineato l’impatto devastante della vicenda vista l’età delle imputate.
Le ragazze sono state rinviate in custodia cautelare, con la sentenza fissata per il prossimo 5 settembre dinanzi al giudice Judy Khan KC. Le imputate rischiano una condanna per omicidio colposo, con pene che potrebbero variare in considerazione dell’età e dei precedenti.
Contesto e implicazioni
Questo caso ha suscitato grande indignazione nell’opinione pubblica britannica. L’aggressione, gratuita e rivolta contro un anziano disarmato, ha posto l’attenzione su temi quali la violenza giovanile e la gestione di minorenni con precedenti penali. La vicenda segna un punto di svolta nel dibattito su come il sistema di giustizia minorile britannico debba reagire di fronte a atti così estremi.
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