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Enzo Iacchetti: “Ho aperto 100 pozzi in Africa e due scuole con i miei fondi, chi mi ha denunciato è un violento”



In un episodio del podcast “One More Time”, condotto da Luca Casadei, il noto presentatore Enzo Iacchetti ha affrontato i recenti eventi che lo hanno visto protagonista, in particolare le sue apparizioni televisive in cui ha espresso opinioni forti riguardo alla situazione attuale a Gaza. Durante la sua partecipazione al programma “È sempre Cartabianca”, Iacchetti ha suscitato polemiche con le sue affermazioni, tra cui quella di definire un leader palestinese come “un assassino pazzo”. Queste dichiarazioni hanno portato a una denuncia per antisemitismo.



Nel podcast, Iacchetti ha condiviso la sua esperienza personale in merito alla denuncia, affermando: “Sono stato denunciato per odio razziale. Io ho aperto 100 pozzi in Africa, è la prima volta che lo dico, 100 pozzi in un villaggio Masai e due scuole, senza dirlo mai a nessuno. Io sono uno che istiga all’odio razziale? Io ho fatto tutto coi miei soldi perché li ritenevo in abbondanza. Questi non potranno mai vincere contro di me, mai.”

Il conduttore ha quindi difeso la sua posizione, sostenendo di aver parlato apertamente di questioni importanti e di aver rivelato la verità sulla situazione nella Striscia di Gaza. Riguardo a coloro che lo hanno denunciato, ha dichiarato: “Quelli che mi hanno denunciato sono molto più violenti di me. Io non sono violento, io sono un essere umano, che anche se vede un sionista per strada che ha avuto un incidente in macchina, lo raccoglie e lo porta in un ospedale, perché non è una questione di razza, è una questione di umanità. Per me le razze non esistono; le razze formano le guerre, ci sono gli esseri umani che sbagliano e allora quegli altri devono parlare.”

Nonostante le polemiche, Iacchetti ha notato che quanto accaduto ha rafforzato il suo legame con il pubblico. Il suo nome, già molto amato, ha guadagnato ulteriore affetto da parte dei suoi sostenitori, che lo seguono sia in teatro che in televisione. Ha sottolineato il riscontro positivo del pubblico, dicendo: “C’è l’amore per il mio mestiere, ricambiato anche e mai tradito. La sera dopo che è successo quel fatto da Bianca Berlinguer, in cui io mi sono espresso, da quel momento lì quando io salgo sul palco, la gente batte le mani tre volte di più, mi fa capire che mi vuole bene, di essere così, di non cambiare.”

Iacchetti ha descritto come, dopo ogni spettacolo, il calore del pubblico lo ripaghi del suo impegno. “Poi alla fine, dopo l’applausone che dura tanto e mi mette anche in imbarazzo, si chetano, e per me mi sono già venuti dentro tutti e allora faccio il possibile per andare dentro di loro. E sono i soldi quelli lì, te li dà battendoti le mani. Quella è la vera paga.”

Il suo racconto mette in evidenza non solo il suo impegno nel settore dello spettacolo, ma anche la sua volontà di affrontare tematiche sociali controverse. La denuncia per antisemitismo ha attirato l’attenzione su di lui, suscitando dibattiti sia tra i sostenitori che tra i critici delle sue posizioni.



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