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Un giovane di 23 anni, Kevin Anghele, perde la vita in un incidente dopo aver ignorato l’alt dei carabinieri. Il padre si suicida il giorno successivo



Un tragico concatenarsi di eventi ha sconvolto le comunità di Motta di Livenza e Oderzo. Il 15 luglio, il 23enne Kevin Anghele è morto in un incidente stradale avvenuto dopo che non si era fermato all’alt imposto dai carabinieri. Solo 24 ore più tardi, il padre del ragazzo è stato ritrovato senza vita nella sua abitazione. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo si sarebbe tolto la vita, probabilmente sopraffatto dal dolore per la perdita del figlio.



Il dramma ha avuto inizio nella giornata di sabato 15 luglio, quando Kevin Anghele, residente a Pordenone, ha ignorato l’alt di una pattuglia dei carabinieri mentre era alla guida della sua Alfa Romeo nera. Nonostante la segnalazione del mancato stop agli altri colleghi in zona, non è stato effettuato alcun inseguimento da parte delle forze dell’ordine. Tuttavia, il giovane ha continuato a viaggiare a velocità elevata fino a perdere il controllo della vettura. L’auto si è ribaltata più volte e si è schiantata violentemente contro un albero al lato della strada, spezzandosi in due. Kevin è stato soccorso e trasportato in ospedale, ma è deceduto durante il tragitto.

Le autorità intervenute sul luogo dell’incidente hanno rinvenuto alcuni panetti di hashish all’interno dell’automobile. Questo dettaglio, insieme al mancato stop, ha sollevato interrogativi sulle motivazioni che avrebbero spinto Kevin a guidare da solo e ad ignorare l’alt delle forze dell’ordine. Secondo quanto riferito da un suo coinquilino, il giovane solitamente si faceva accompagnare dagli amici, poiché non poteva guidare a causa di una sospensione della patente legata a un precedente controllo stradale per guida in stato di ebbrezza.

In quell’occasione, Kevin Anghele era risultato positivo all’alcoltest e aveva perso la patente. La vicenda si era conclusa sul piano penale con l’assegnazione di lavori di pubblica utilità. Tuttavia, quella notte del 15 luglio, il ragazzo ha deciso di mettersi al volante da solo, una scelta che si è rivelata fatale.

La storia ha assunto contorni ancora più drammatici il giorno successivo, quando il padre di Kevin è stato trovato morto nella sua casa a Oderzo. A scoprire il corpo è stata la madre del giovane, che ha immediatamente chiamato i soccorsi. Secondo le prime ipotesi, l’uomo si sarebbe tolto la vita, sebbene non abbia lasciato alcun messaggio per spiegare il gesto. Gli inquirenti ritengono che il suicidio possa essere direttamente collegato alla morte del figlio.

Un ulteriore dettaglio emerso riguarda un’email inviata da Kevin Anghele alla sua avvocata nelle prime ore del giorno dell’incidente. Intorno alle 3 del mattino, il giovane aveva scritto alla legale per comunicarle che aveva urgenza di parlare con lei. Tuttavia, l’avvocata ha letto il messaggio solo alle 8 del mattino, quando il telefono del ragazzo era ormai irraggiungibile. La comunicazione potrebbe essere stata legata alla sua situazione legale o ad altre preoccupazioni personali.

La comunità locale è sconvolta dalla doppia tragedia che ha colpito la famiglia Anghele. Il dolore per la perdita di un giovane di soli 23 anni si è amplificato con il gesto disperato del padre. Le autorità stanno continuando a indagare per chiarire tutti gli aspetti della vicenda, compresi i motivi che hanno portato Kevin a guidare quella notte e le circostanze che hanno portato al suicidio del genitore.



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