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Garlasco, i video intimi di Chiara e Stasi e lo scontrino di Sempio: nuovi dubbi degli inquirenti



Le ricerche relative all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa nella villetta di famiglia in via Pascoli a Garlasco, continuano senza sosta. Gli investigatori stanno esaminando vecchi e nuovi elementi per far luce su chi abbia commesso il crimine. Nella giornata di martedì, sono stati ascoltati in Procura a Pavia Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio, e Marco Poggi, fratello della vittima, che è stato interrogato a Venezia, dove risiede. Non si è invece presentato Andrea Sempio, amico di Marco e indagato per concorso nell’omicidio insieme a Stasi o ad altri soggetti. Accompagnato dai suoi legali, ha deciso di non partecipare all’interrogatorio previsto. Le autorità stanno ora cercando di capire cosa sia emerso da questi colloqui e quali siano i punti critici su cui si concentrano i sospetti.



Secondo quanto riportato dai principali quotidiani nazionali, è stato chiesto a Stasi di fornire chiarimenti su alcuni video intimi che avrebbe condiviso con Chiara Poggi durante la loro relazione. A quanto pare, l’ex fidanzato avrebbe confermato quanto dichiarato nel 2007 da Marco Poggi, che aveva riferito ai carabinieri dell’esistenza di un file salvato sul computer della sorella. In una testimonianza riportata da La Stampa, Marco aveva dichiarato: “Dal contenuto intuii che il file che Chiara stava scaricando doveva contenere immagini relative alla loro intimità”. Dopo il funerale della giovane, Marco avrebbe affrontato l’argomento con Stasi, che gli avrebbe confermato l’esistenza del video. Tuttavia, sembra che a quel computer avessero accesso anche altre persone, tra cui Andrea Sempio e un altro amico, Alessandro Biasibetti, oggi diventato frate.

Un altro aspetto su cui si stanno concentrando le indagini riguarda alcuni post pubblicati da Sempio su Facebook nei giorni delle sentenze d’appello e di Cassazione relative al caso. Il 17 dicembre 2014, giorno della condanna in appello di Stasi, Sempio avrebbe condiviso una frase tratta da Il Piccolo Principe: “L’essenziale è invisibile per gli occhi… non dimenticare il mio segreto”. Questo post, secondo gli investigatori, potrebbe essere collegato a un interesse ossessivo nei confronti di Stasi, come testimonierebbero anche alcuni scritti e diari sequestrati nella sua abitazione. Inoltre, sarebbero stati trovati bigliettini nella spazzatura con frasi inquietanti come: “Ho fatto cose molto brutte che nessuno può immaginare”. Tuttavia, i legali di Sempio hanno negato di essere a conoscenza di tali elementi.

Un altro aspetto cruciale delle indagini riguarda l’impronta numero 33, rilevata vicino al corpo senza vita di Chiara Poggi. Secondo quanto dichiarato dal Procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, questa impronta sarebbe riconducibile ad Andrea Sempio grazie alla corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche. Sempio ha ammesso, tramite i suoi avvocati, di essere stato presente in tutte le stanze della villetta tranne quella dei genitori: “Lì dentro, bene o male, ho toccato di tutto”, ha affermato. L’impronta presenta tracce di colore rosso, che potrebbe essere sangue, ma ulteriori analisi sono necessarie per confermare questa ipotesi.

Le indagini stanno dunque procedendo su più fronti, cercando di chiarire i punti ancora oscuri del caso. Gli interrogatori recenti e le nuove prove potrebbero rappresentare una svolta decisiva per arrivare alla verità sull’omicidio che ha sconvolto la comunità di Garlasco ormai quasi due decenni fa. La Procura continua a lavorare per ricostruire con precisione gli eventi e individuare eventuali responsabilità ancora non accertate.



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