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Una tragedia ha colpito la famiglia di Sara Basso, 13enne di Morolo, morta risucchiata da un bocchettone nella piscina di un hotel a Sperlonga. Condannati i gestori



La vicenda risale all’11 luglio 2018, quando la giovane Sara Basso, originaria di Morolo, in provincia di Frosinone, perse la vita durante una vacanza con la famiglia nella rinomata località balneare di Sperlonga, nel basso Lazio. La 13enne fu tragicamente risucchiata da un bocchettone della piscina dell’hotel dove soggiornava, venendo trascinata sul fondo e trovando la morte per annegamento.



Dopo sette anni, il Tribunale di Latina ha emesso una sentenza che condanna i responsabili della struttura. Mauro Di Martino, legale rappresentante della società gestrice del Virgilio Grand Hotel, e Francesco Saverio Emini, ex proprietario dell’hotel, sono stati giudicati colpevoli e condannati a tre anni di reclusione. La decisione del giudice monocratico è arrivata nonostante il Sostituto Procuratore Valerio De Luca avesse richiesto una pena inferiore, pari a due anni.

Le indagini hanno chiarito che il bocchettone della piscina non rispettava le norme di sicurezza previste. Inoltre, l’hotel era privo di un servizio di salvataggio adeguato e mancava un interruttore di emergenza per situazioni critiche. Durante il processo, è stato coinvolto anche un terzo imputato, Ermanno Corpolongo, che aveva realizzato l’impianto nel 2004. Tuttavia, quest’ultimo è stato assolto, una decisione che coincide con quanto richiesto dalla stessa accusa.

In aula erano presenti anche i genitori di Sara Basso, assistiti dagli avvocati Calogero Nobile e Maria Minotti. La famiglia, che si è costituita parte civile nel procedimento contro i gestori dell’hotel, ha espresso il proprio dolore e rassegnazione davanti alla sentenza. “Indipendentemente dalla pena nessuno ci restituirà nostra figlia”, hanno dichiarato con voce rotta dall’emozione.

La tragedia ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle strutture ricettive e sull’adeguatezza delle misure di protezione previste per piscine e impianti simili. Il caso di Sara Basso ha evidenziato lacune che potrebbero essere presenti in altre strutture e ha spinto gli organi giudiziari a esaminare attentamente le responsabilità dei gestori.

Il Virgilio Grand Hotel, dove si è verificato il drammatico incidente, è una struttura nota della zona, frequentata da molti turisti durante la stagione estiva. Tuttavia, la morte della giovane ha gettato un’ombra sulla reputazione dell’hotel e ha portato alla luce problemi legati alla sicurezza degli impianti. La mancanza di un sistema di salvataggio adeguato e l’assenza di un interruttore d’emergenza sono state ritenute gravi carenze che hanno contribuito al verificarsi della tragedia.

L’assoluzione di Ermanno Corpolongo, progettista dell’impianto della piscina, è stata motivata dall’assenza di prove che collegassero direttamente il suo lavoro alle irregolarità riscontrate nel funzionamento del bocchettone. Tuttavia, la condanna dei due gestori sottolinea la responsabilità diretta nella gestione della struttura e nella mancata adozione di misure preventive.

La morte di Sara Basso rappresenta una ferita profonda per la sua famiglia e per la comunità di Morolo, che si è stretta attorno ai genitori della giovane in segno di solidarietà. Il dolore per la perdita è stato espresso chiaramente dai familiari durante il processo, dove hanno ribadito che nessuna sentenza potrà mai colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa della loro figlia.

La vicenda solleva importanti riflessioni sulla necessità di garantire la sicurezza nelle strutture turistiche e sull’obbligo dei gestori di rispettare le normative vigenti per prevenire incidenti simili. La speranza è che questa tragica esperienza possa servire da monito per evitare ulteriori episodi simili in futuro.

La sentenza del Tribunale di Latina segna un passo importante verso l’attribuzione delle responsabilità, ma non può cancellare il dolore vissuto dalla famiglia di Sara Basso. Il ricordo della giovane rimarrà vivo nella memoria dei suoi cari e nella comunità che ha condiviso il lutto per una perdita così prematura e ingiusta.



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