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Perché nessun esponente del governo Meloni era a Wimbledon per Sinner: parla il ministro Abodi



La conquista di Wimbledon da parte di Jannik Sinner, il primo tennista italiano a vincere il prestigioso torneo, ha rappresentato un momento storico per lo sport italiano. Tuttavia, l’assenza di esponenti del governo italiano e delle istituzioni sportive sugli spalti di Londra ha scatenato un acceso dibattito, sia sui social che nel panorama politico. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepremier Matteo Salvini si sono congratulati con Sinner attraverso i social media, ma ciò non è bastato a placare le critiche.



Al termine della finale contro lo spagnolo Carlos Alcaraz, la premier ha pubblicato un messaggio su Twitter: “Orgogliosi di te, campione!”. Anche Salvini ha espresso il suo apprezzamento scrivendo: “Campione dentro e fuori dal campo. Bravo Jannik!”. Tuttavia, molti utenti hanno sottolineato l’assenza fisica di rappresentanti italiani sugli spalti, evidenziando il contrasto con la presenza del re di Spagna, Filippo VI, che ha assistito alla partita.

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, è intervenuto per rispondere alle critiche. In un’intervista al Gr Parlamento, ha dichiarato: “Capita anche ad un ministro di aver bisogno di fermarsi per passare del tempo con la famiglia”. Le sue parole, però, non sono state sufficienti a spegnere le polemiche.

Le critiche dell’opposizione e l’assenza delle istituzioni

Le reazioni negative non si sono limitate ai social media. Esponenti dell’opposizione hanno colto l’occasione per criticare l’assenza delle istituzioni italiane in un momento così significativo per lo sport del Paese. Mauro Berruto, responsabile Sport del Partito Democratico, ha dichiarato a Lapresse: “Certo, dispiace vedere il Re di Spagna da una parte e nessuno degli italiani dall’altra. È un peccato che non ci fosse una rappresentanza istituzionale. Ci doveva essere qualcuno, non è robetta quella che è successa ieri, ma qualcosa di storico”.

Berruto ha poi aggiunto: “Mi ha colpito anche molto l’assenza del presidente del Coni, neo eletto, che si trova tra le mani un evento epocale della storia dello sport”. Anche Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, ha espresso il suo disappunto definendo l’assenza delle autorità italiane “un autogol” e aggiungendo: “L’ennesima figuraccia internazionale che gli esponenti del governo Meloni ci fanno fare”.

Un confronto con altre occasioni

Non è la prima volta che un tennista italiano raggiunge una finale importante senza la presenza di rappresentanti istituzionali. Lo scorso anno, ad esempio, nessun membro del governo era presente a Wimbledon per la finale disputata da Jasmine Paolini. Tuttavia, in quell’occasione le polemiche furono meno accese. La vittoria di Sinner, considerata un evento storico per il tennis italiano e per lo sport nazionale in generale, ha amplificato l’attenzione mediatica e le critiche.

La giustificazione del ministro Abodi

Intervenendo per chiarire la propria posizione, il ministro dello Sport Andrea Abodi ha spiegato i motivi della sua assenza: “L’ho vissuta a distanza, perché rispetto ad altre volte non sono andato”. Ha poi aggiunto: “Capita anche ad un ministro di aver bisogno di fermarsi per passare del tempo con la famiglia. Ma la cosa importante è saper gioire da presenti o da diversamente presenti ad una impresa che unisce tutti”.

Nonostante le spiegazioni, le critiche continuano a circolare, alimentate dal confronto con altre nazioni che hanno mostrato una presenza istituzionale più marcata in eventi sportivi di rilievo.

Un’opportunità mancata?

La vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon rimarrà comunque un traguardo storico per lo sport italiano. Tuttavia, l’assenza delle istituzioni potrebbe essere percepita come un’occasione mancata per celebrare adeguatamente questo successo. Mentre il dibattito prosegue, resta da vedere se il governo adotterà un approccio diverso in futuro per supportare i propri atleti in eventi internazionali di questa portata.



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