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Perché non laverò mai più asciugamani e vestiti insieme (e la lezione che mia sorella mi ha insegnato… anche se non volevo ammetterlo)



Litigavo con mia sorella. Lei sosteneva che non bisognerebbe mai lavare gli asciugamani insieme ai vestiti.



Io, invece, lo faccio sempre. Per me è un risparmio di tempo.

“Stai esagerando, Sylvie,” le ho detto, buttando nella lavatrice sia le mie magliette da palestra che un paio di asciugamani.

Lei ha incrociato le braccia, con quello sguardo che conosco bene.

“Mara, stai rovinando i tuoi vestiti. Gli asciugamani sono pesanti e perdono pelucchi. Sfregano contro i tessuti più delicati e li consumano più in fretta.”

Ho alzato gli occhi al cielo. “Sono solo vestiti. Li indossiamo, ci sudiamo dentro, li laviamo. Non è così grave.”

Sylvie ha scosso la testa, visibilmente irritata. Lei è sempre stata la meticolosa della famiglia. Io… preferisco dire che sono “efficiente”.

Ma qualche giorno dopo è successo qualcosa di strano.

Ho tirato fuori la mia camicetta blu navy preferita, quella che uso spesso per lavorare, e ho notato piccoli pelucchi bianchi ovunque. Ho sospirato, ne ho tolti un po’ con le dita e l’ho indossata lo stesso. Niente di che.

Il giorno dopo, però, ho visto che i miei leggings neri avevano già delle piccole palline di tessuto e sembravano consumati… dopo appena pochi mesi.

Non volevo ammetterlo, ma nella mia testa risuonava la voce di Sylvie:

Gli asciugamani sfregano contro i tessuti delicati. Li consumano più in fretta.

Ho cercato di convincermi che fosse solo una coincidenza.

Poi è arrivato il vero colpo di grazia.

Un sabato mattina ho lavato, come sempre, asciugamani e vestiti insieme. Quando ho tirato fuori tutto, il mio maglione color crema preferito… si era ristretto.

E non di poco: sembrava fatto per un’adolescente.

Sono rimasta a fissarlo con un peso nello stomaco. Quel maglione non era costato poco. E l’avevo indossato solo due volte.

Proprio in quel momento è entrata Sylvie. Ha dato un’occhiata al maglione e non ha detto una parola. Ha solo alzato le sopracciglia.

“Lo so, lo so,” ho borbottato. “Non dire niente.”

Lei ha scrollato le spalle. “Puoi risparmiare tempo… o puoi salvare i tuoi vestiti.”

Il tono non era arrogante, solo oggettivo. E questo mi ha punto ancora di più.

Quella sera ho fatto qualche ricerca online.

Ho scoperto che gli asciugamani sono fatti di materiali più spessi e abrasivi. Trattengono più acqua, rendendo la centrifuga più pesante e aggressiva sui tessuti delicati. E sì, i pelucchi sono un problema reale. Tessuti come cotone e fibre sintetiche non sopportano bene quel tipo di attrito nel tempo.

In pratica, stavo distruggendo i miei vestiti per risparmiare venti minuti di cernita.

Il weekend successivo ho cambiato abitudine: un carico per gli asciugamani, uno per i vestiti. E sapete che è successo? I miei vestiti hanno iniziato a durare di più. I colori restavano vivi, i tessuti sembravano nuovi.

Ovviamente Sylvie se ne è accorta subito. “Allora, ti sei unita al lato oscuro, eh?”

Ho riso. “Avevi ragione.”

Lei ha sorriso. “Di solito è così.”

Ma la vera sorpresa è arrivata qualche settimana dopo.

Sylvie mi ha chiamata nel panico: “Mara, puoi venire? La lavatrice non scarica.”

Quando sono arrivata, stava in piedi davanti alla macchina, con una pozzanghera che si allargava sul pavimento.

“Hai controllato il filtro?” le ho chiesto.

Si è morsa il labbro. “Non sapevo che ci fosse un filtro.”

Ho sospirato, preso una torcia e smontato il pannello inferiore. Il filtro era completamente intasato… di pelucchi.

Abbiamo passato un’ora a pulirlo: grumi di lanugine, residui di tessuto, persino qualche moneta.

Mentre lavoravamo, Sylvie sembrava imbarazzata. “A quanto pare, tutti quei carichi perfettamente separati non erano poi così perfetti.”

Ho sorriso. “Nessuno è perfetto. Sbagliamo tutti.”

Lei ha riso. “Va bene, va bene. D’ora in poi terrò d’occhio il filtro.”

Quella scena mi è rimasta impressa.

Ognuno di noi ha i propri punti ciechi. Io pensavo di essere efficiente, lei pensava di essere scrupolosa. Alla fine, entrambe avevamo qualcosa da imparare.

A volte non si tratta di avere ragione o torto, ma di restare aperti: ai consigli, alle nuove informazioni, ad aiutarsi a vicenda quando le cose vanno storte.

Ora il giorno del bucato è diventato una specie di gag tra noi. Facciamo videochiamate mentre pieghiamo i panni, scambiandoci consigli e ridendo di quanto fosse assurdo litigare per una cosa così piccola.

Ma ci penso ogni volta che sono tentata di fare le cose in fretta, che si tratti di bucato o di altro.

Risparmiare un po’ di tempo adesso non vale la pena, se significa rovinare qualcosa di prezioso a lungo termine.



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