Nelle ore in cui il mondo dello spettacolo italiano piange la scomparsa di Pippo Baudo, riaffiora un episodio che segnò profondamente la storia del Festival di Sanremo. Pino Pagano, oggi 69enne, è stato l’uomo che, il 23 febbraio 1995, attirò l’attenzione di milioni di telespettatori minacciando il suicidio dal palco dell’Ariston. Quella serata, seguita da oltre 16 milioni di italiani, è rimasta impressa nella memoria collettiva come uno dei momenti più drammatici mai avvenuti durante la kermesse musicale.
Intervistato da La Nazione, Pagano ha espresso il suo dolore per la morte del celebre conduttore, ricordando il ruolo decisivo che Baudo ebbe quella sera. “Sono in lutto”, ha dichiarato. “Quella notte lui mi salvò davanti a milioni di persone”. Un gesto che, oltre a evitare una tragedia in diretta televisiva, consolidò la reputazione di Baudo come uno dei conduttori più capaci e umani della televisione italiana.
Oggi Pagano vive una vita lontana dai riflettori. Risiede in una casa popolare a Castel Maggiore, vicino Bologna, e percepisce una pensione di invalidità di 750 euro al mese. Nonostante il tempo passato, conserva ancora alcuni ricordi di quella serata: ritagli di giornale e gli stivaletti che indossava sul palco. Tuttavia, il bilancio personale di quell’esperienza non è positivo. “Pensavo di cambiare vita, invece mi sono pentito. È stata solo pubblicità negativa”, ha confessato alle pagine bolognesi di Repubblica.
L’episodio del 1995 fu inizialmente interpretato come un gesto disperato da parte di un uomo in difficoltà. Col passare degli anni, però, è emersa una verità diversa: si trattava di un’azione orchestrata per colmare un vuoto nel programma causato dall’assenza di Elton John, che avrebbe dovuto esibirsi quella sera. “Volevo diventare famoso, un personaggio, magari anche scrivere un libro, cambiare la mia vita”, ha ammesso oggi Pagano. Tuttavia, le aspettative non furono soddisfatte. “Mi avevano offerto 25 milioni di lire, ma finì che me ne diedero soltanto 500mila, più una serie di comparsate in tv”.
Il piano prevedeva che Pagano, fingendo un gesto estremo, attirasse l’attenzione del pubblico e dei media. La scena si svolse in diretta televisiva e fu gestita magistralmente da Baudo, che riuscì a mantenere la calma e riportare la situazione sotto controllo. Il conduttore si avvicinò a Pagano, lo convinse a desistere e lo accompagnò dietro le quinte, evitando che il Festival fosse interrotto da un evento tragico.
Nonostante l’enorme clamore mediatico generato dall’episodio, il futuro che Pagano immaginava per sé non si concretizzò mai. “Volevo cambiare tutto, ma non è andata così”, ha affermato con amarezza. Oggi guarda a quella serata come a un errore che non gli ha portato i risultati sperati. Gli anni successivi furono segnati da qualche apparizione televisiva e da un compenso economico ben lontano dalle promesse iniziali.
La morte di Pippo Baudo ha riportato alla mente non solo quel momento storico del Festival, ma anche l’umanità e la professionalità del conduttore. Per molti italiani, quella scena rappresenta uno degli esempi più evidenti della capacità di gestione delle emergenze da parte di Baudo, che riuscì a trasformare una potenziale tragedia in una dimostrazione di empatia e sangue freddo.
Il caso di Pino Pagano rimane uno dei più controversi nella storia della televisione italiana. Se da un lato ha messo in luce l’estrema vulnerabilità di chi cerca disperatamente fama e riconoscimento, dall’altro ha evidenziato la forza e la prontezza di un conduttore che ha saputo gestire una situazione imprevedibile con grande sensibilità.



Add comment