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A Latina cinque bambini, di cui uno disabile, sono stati trovati chiusi in casa tra sporcizia e dodici cani. L’allarme è partito da una segnalazione zoofila.



Un caso di degrado familiare e sociale è emerso a Latina, dove cinque bambini, tra cui uno con disabilità, sono stati scoperti vivere in condizioni igieniche gravissime all’interno di un appartamento. La vicenda è stata resa nota dopo l’intervento di una guardia zoofila, chiamata inizialmente per verificare un presunto maltrattamento di animali.



Secondo quanto riportato, la segnalazione riguardava la presenza di dodici cani – sette adulti e cinque cuccioli – tenuti costantemente chiusi in casa, costretti a sporcare all’interno e ad abbaiare senza sosta. A lanciare l’allarme erano stati i vicini, infastiditi dal rumore e preoccupati per le condizioni degli animali.

Quando la guardia è entrata nell’abitazione, la situazione apparsa davanti ai suoi occhi è stata ancora più drammatica del previsto. Non soltanto gli animali si trovavano in un ambiente sporco, impregnato di urina e feci, ma all’interno erano presenti anche cinque bambini. I minori vivevano circondati da sporcizia, oggetti accatastati e condizioni di grave degrado igienico-sanitario.

Il caso è stato immediatamente segnalato alle autorità competenti, compresa la Asl e la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni. L’episodio ha sollevato interrogativi sulle responsabilità dei servizi sociali, che avrebbero dovuto vigilare sulla situazione dei minori.

Infatti, i bambini non erano sotto la tutela diretta della madre, impossibilitata a occuparsi di loro a causa di problemi personali. I padri, secondo quanto emerso, non avevano mai assunto un ruolo attivo nella loro crescita. Dopo un periodo trascorso in una casa famiglia, i piccoli erano stati affidati ai nonni, sotto la supervisione dei servizi sociali. Tuttavia, il ritrovamento in condizioni così compromesse evidenzia gravi falle nel sistema di controllo e assistenza.

Le immagini descritte da chi ha effettuato il sopralluogo parlano di stanze colme di oggetti accumulati, con i bambini costretti a convivere in un ambiente privo di requisiti minimi di vivibilità. Uno di loro, con disabilità, si trovava nelle stesse condizioni degli altri, senza che fossero garantite cure e attenzioni adeguate.

La scoperta ha suscitato forte indignazione nell’opinione pubblica e riacceso il dibattito sulla tutela dei minori e sul funzionamento della rete di protezione sociale. La presenza contemporanea di bambini e animali in un contesto insalubre ha messo in luce anche la gravità della situazione dal punto di vista sanitario.

Il caso, riportato anche da testate nazionali, si inserisce in un quadro più ampio di emergenze legate all’infanzia e alla povertà educativa. La Garante Monica Sansoni, informata della vicenda, ha sottolineato la necessità di interventi rapidi per assicurare un ambiente protetto ai minori coinvolti.



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