Un grave episodio di abuso ha scosso la comunità di San Colombano di Collio, in Valtrompia, provincia di Brescia, dove un uomo di 29 anni è accusato di aver violentato una bambina di soli dieci anni. Entrambi risiedevano presso il medesimo centro di accoglienza straordinaria per migranti. L’episodio risale a settembre dello scorso anno e ha avuto conseguenze drammatiche: la piccola è rimasta incinta e, successivamente, la gravidanza è stata interrotta presso l’ospedale Civile di Brescia. La Procura ha ora chiuso le indagini e richiesto il rinvio a giudizio per l’uomo, originario del Bangladesh.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla squadra Mobile, coordinate dalla pm Federica Ceschi, il caso è stato portato alla luce grazie alla madre della bambina. La donna aveva notato un comportamento insolito della figlia, accompagnato da lamentele riguardanti dolori fisici. Insospettita, si è confrontata con una educatrice del centro e ha deciso di portare la bambina all’ospedale Civile per accertamenti. Qui i medici hanno scoperto la gravidanza in corso e immediatamente segnalato la situazione alle autorità.
L’intervento delle forze dell’ordine è stato rapido: a metà ottobre, il 29enne bengalese è stato arrestato e posto in custodia cautelare. Nel frattempo, madre e figlia sono state trasferite in una comunità protetta per garantire loro sicurezza e supporto. Nei mesi seguenti, la bambina è stata ascoltata dagli investigatori in un ambiente protetto, con l’assistenza di uno psicologo. Durante l’audizione, ha confermato gli abusi subiti e fornito dettagli utili per ricostruire l’accaduto.
Il centro di accoglienza straordinaria per migranti di San Colombano di Collio, attivo dal 2015, non aveva mai registrato problematiche significative tra gli ospiti prima di questo tragico evento. Tuttavia, la vicenda ha generato un acceso dibattito pubblico sulla sicurezza all’interno di tali strutture. A seguito delle polemiche e per altre motivazioni, il centro è stato definitivamente chiuso lo scorso marzo.
La richiesta di rinvio a giudizio rappresenta un passo cruciale verso il processo che dovrà svolgersi presso il Tribunale di Brescia. Nei prossimi giorni verrà fissata l’udienza preliminare, durante la quale si deciderà se procedere con il dibattimento. L’accusa nei confronti dell’uomo è quella di violenza sessuale aggravata, un reato che prevede pene severe.
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno lavorato con estrema delicatezza per tutelare la vittima, vista la giovane età e la gravità del trauma subito. La pm Federica Ceschi ha sottolineato l’importanza delle testimonianze raccolte, definendole fondamentali per chiarire i dettagli della vicenda. La bambina, nonostante le difficoltà, ha fornito un contributo significativo alle indagini.
Questo caso ha sollevato interrogativi sulla gestione dei centri di accoglienza e sulla necessità di garantire maggiore sicurezza agli ospiti, soprattutto ai più vulnerabili come donne e bambini. La chiusura del centro di San Colombano di Collio è stata vista da alcuni come una misura tardiva, mentre altri ritengono che possa rappresentare un primo passo verso una revisione delle politiche di accoglienza.



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