Le recenti indagini sull’astensionismo politico in Italia evidenziano una tendenza in aumento, attribuibile a un mix di fattori tra cui protesta, disaffezione verso la politica, scarsa fiducia nei partiti e nei candidati. Significativo è il dato che oltre il 46% degli astenuti non dichiara alcuna motivazione alla base della propria scelta. La fiducia degli italiani nei confronti della classe politica risulta quindi in calo.
Con l’avvicinarsi dell’autunno, segnato dalle prime piogge, si profila un momento cruciale per la politica italiana. Tra meno di un mese, infatti, si terranno le elezioni amministrative in diverse regioni strategiche: Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. Questo appuntamento elettorale rappresenta un test significativo per valutare la tenuta degli equilibri politici a livello nazionale.
Dal panorama politico nazionale emerge con chiarezza la leadership di Fratelli d’Italia, che conferma un consenso stabile intorno al 30,5%. Il partito si consolida così come prima forza politica, evidenziando un trend di crescita costante. Parallelamente, il gradimento verso l’operato del governo supera il 50%, mentre la coalizione di centrodestra nel complesso si attesta al 48,1%. Seguendo la premier Giorgia Meloni, il Partito Democratico si posiziona al secondo posto con un consenso del 24,5%, mantenendo salda la leadership dell’opposizione senza significative variazioni rispetto ai mesi precedenti.
Il Movimento 5 Stelle mostra segnali di ripresa, pur restando distante dai livelli storici più elevati. Il nuovo corso autonomo guidato da Giuseppe Conte, specialmente nelle posizioni internazionali, sembra influire positivamente sulle intenzioni di voto.
Secondo le rilevazioni di Noto, il M5S raggiunge l’11,5%, guadagnando mezzo punto percentuale in un mese. Dati più ottimistici sono riportati dal Corriere, che attribuisce al movimento una quota del 14,3%.
Nel centrodestra, le forze minori mostrano stabilità: la Lega si attesta tra l’8,5% e il 9,1%, mentre Forza Italia varia dall’8,1% al 9,2%. Nel campo progressista, l’Alleanza Verdi-Sinistra mantiene valori compresi tra il 5,5% e il 5,8%, con un lieve calo segnalato da Noto.
Più complessa appare la situazione del centro.



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