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“Voglio un muro di droni al confine orientale”: l’annuncio choc dell’eurodeputata tedesca scatena polemiche



Durante l’intervento al Parlamento europeo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito la necessità di investire in nuove capacità di difesa a livello comunitario, con particolare attenzione al fianco orientale del continente. Nel suo discorso ha sottolineato: “Non c’è dubbio: il fianco orientale dell’Europa protegge tutta l’Europa. Dal Mar Baltico al Mar Nero. Per questo motivo dobbiamo investire nel suo supporto attraverso un sistema di sorveglianza del fianco orientale. Ciò significa dotare l’Europa di capacità strategiche indipendenti. Dobbiamo investire nella sorveglianza spaziale in tempo reale affinché nessun movimento di forze passi inosservato. Dobbiamo ascoltare l’appello dei nostri amici baltici e costruire un muro di droni”.



Von der Leyen ha chiarito che non si tratta di un progetto teorico, ma della base per una difesa credibile e condivisa: “Questa non è un’ambizione astratta. È il fondamento di una difesa credibile. Una capacità europea sviluppata insieme, dispiegata insieme e sostenuta insieme, che può rispondere in tempo reale. Una capacità che non lascia ambiguità sulle nostre intenzioni”.

Le sue parole arrivano in un momento di forte tensione internazionale, mentre l’attenzione è puntata sulla Polonia, dove i caccia di Varsavia hanno abbattuto diversi droni russi entrati nello spazio aereo nazionale. Secondo le autorità polacche, si tratta di una grave violazione che ha spinto Varsavia a richiedere consultazioni urgenti ai sensi dell’articolo 4 del Trattato di Washington.

La Nato, tramite la portavoce Allison Hart, ha confermato che il Consiglio Nord Atlantico si è riunito per discutere l’accaduto: “Il Consiglio Nord Atlantico si riunisce questa mattina per una sessione ordinaria e discuterà, tra gli altri punti, di come l’alleanza atlantica ha risposto ai droni entrati nello spazio aereo polacco durante la notte”. Un altro funzionario dell’Alleanza, citato dalle agenzie, ha confermato che la Polonia ha formalizzato la richiesta di consultazioni.

Dalla capitale polacca è giunta notizia che i jet militari hanno abbattuto dieci droni russi, in un’operazione che ha coinvolto anche un caccia italiano. Dopo l’allarme aereo, sono stati temporaneamente chiusi e poi riaperti gli aeroporti di Varsavia, Modlin e Rzeszow.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reagito con fermezza, sottolineando che l’unico modo per ottenere progressi sul piano diplomatico è inasprire le misure contro Mosca: “Senza nuove sanzioni alla Russia, non ci saranno progressi nella diplomazia”. Intanto da Berlino è giunto l’annuncio della consegna a Kiev dei primi lanciatori di nuova generazione, parte del pacchetto di aiuti militari promesso dal governo tedesco.

Anche da Roma è arrivata una presa di posizione netta. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso solidarietà alla Polonia, condannando la violazione dello spazio aereo Nato: “Esprimo, a nome del governo italiano, piena solidarietà alla Polonia per la grave e inaccettabile violazione, da parte russa, dello spazio aereo polacco e dell’Alleanza Atlantica. L’Italia continuerà a lavorare per garantire la sicurezza europea, a partire da quella ucraina, e per il raggiungimento di una pace giusta e duratura”.



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