Mattia Bidoli, 40 anni, operatore umanitario dell’ONG tedesca Cadus e specializzato in evacuazioni mediche, è recentemente tornato dalla Striscia di Gaza dove ha visto condizioni di vita “sotto ogni limite umano accettabile”. Dopo aver appreso della presenza in Italia di decine di soldati israeliani in vacanza per “decomprimere” dallo stress legato al conflitto palestinese, Bidoli ha espresso vergogna e imbarazzo per la posizione e il comportamento del governo italiano.
Bidoli ha raccontato di aver lavorato dal 2024 in varie crisi umanitarie tra Ucraina, Siria e Gaza, dove si è occupato di evacuazioni mediche. Sul tema delle evacuazioni, ha sottolineato come spesso siano usate per scopi di pubbliche relazioni, per “fare propaganda”: “con una mano prendiamo il bambino, ma con l’altra diamo le tecnologie e i mezzi per distruggere e uccidere la sua famiglia.” Ha citato in particolare il caso del piccolo Adam, evacuato in Italia dopo aver perso molti familiari a causa di un bombardamento israeliano, e accolto ufficialmente dal Ministro degli Esteri Tajani, evidenziando la pressione politica per ottenere visibilità su tali operazioni.
L’operatore ha inoltre sottolineato la differenza tra Gaza e altri conflitti armati, come quello in Ucraina, evidenziando che a Gaza è in corso una situazione in cui la popolazione civile è intrappolata in uno spazio estremamente ristretto, privato dei più elementari diritti alla dignità e alla sopravvivenza, in condizioni che lui definisce “non una guerra, ma un inferno”. Ha raccontato episodi drammatici vissuti durante il suo servizio, tra cui bambini che mangiavano foglie per sopravvivere e colleghi medici palestinesi che lavorano senza pause da anni e hanno lasciato le ultime volontà nel caso di morte.
In merito alla presenza dei soldati israeliani nel territorio italiano, Bidoli ha denunciato che la loro permanenza per vacanze nelle Marche e in Sardegna rappresenta per lui un segno di complicità dello Stato italiano con i crimini attribuiti agli IDF (Israeli Defense Forces). “Il governo italiano si vanta di essere neutrale, ma in realtà è complice. Questi soldati non sono semplicemente in vacanza: vengono per alleviare il loro stress da genocidio,” ha spiegato, definendo questa pratica come “impunità garantita nel nostro Stato”.
La Digos, secondo fonti di stampa, monitora gli spostamenti di questi militari israeliani per motivi di sicurezza, considerando i soldati obiettivi potenzialmente sensibili all’interno del contesto delle proteste pro-Palestina. La presenza dei militari ha suscitato proteste e interrogazioni parlamentari da parte di diversi gruppi politici, tra cui Movimento 5 Stelle, AVS e PD, che chiedono chiarimenti al governo italiano riguardo eventuali accordi o complicità nell’accoglienza e protezione dei soldati.
Il quadro delineato da Bidoli e dagli atti parlamentari riflette una crescente tensione politica e sociale sull’atteggiamento italiano nei confronti del conflitto israelo-palestinese, con richieste anche da parte di associazioni e gruppi umanitari che denunciano la necessità di sospendere relazioni e accordi militari con Israele.



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