Un’ondata di licenziamenti ha travolto lo stabilimento Yoox situato presso l’Interporto di Bologna, lasciando senza lavoro numerosi dipendenti. La decisione, che ha coinvolto anche figure storiche dell’azienda, è stata comunicata attraverso una videochiamata, sollevando polemiche tra i lavoratori. Tra le persone colpite c’è Viorica Pirtac, 50 anni, che dopo oltre due decenni di servizio si è vista costretta a lasciare il posto di lavoro.
«Ci stanno lasciando a casa come pupazzi», ha dichiarato con voce spezzata Pirtac a La Repubblica, ricordando i suoi 23 anni di dedizione alla compagnia. Entrata in Yoox agli inizi, quando l’azienda era ancora in fase embrionale e lavorava fianco a fianco con il fondatore Federico Marchetti, ha ricoperto vari ruoli nel corso degli anni, diventando oggi team leader. «Ho fatto tanti lavori, conosco ogni passaggio del processo produttivo. Pensavo di avere un lavoro sicuro, una certezza», ha aggiunto, sottolineando come la stabilità economica garantita dal suo impiego le abbia permesso di crescere da sola suo figlio.
Il duro colpo è arrivato con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, che ha coinvolto molti lavoratori dello stabilimento. La modalità con cui è stata gestita la comunicazione ha suscitato indignazione tra i dipendenti. «Dopo più di vent’anni, essere lasciati a casa con una videochiamata è inaccettabile», ha affermato Pirtac, evidenziando non solo la perdita del lavoro, ma anche il modo in cui la situazione è stata affrontata dall’azienda.
La reazione dei lavoratori non si è fatta attendere: scioperi e presidi hanno caratterizzato le giornate successive alla comunicazione dei licenziamenti. «A 50 anni devo rifare il curriculum e ricominciare da capo. Non mi sento vecchia, ma non sono più una ventenne: non è facile rimettersi in gioco», ha spiegato Pirtac, aggiungendo che la situazione è resa ancora più difficile dalle responsabilità economiche e familiari. «Intanto ci sono mutui da pagare e famiglie da mantenere».
Solo pochi mesi fa, i nuovi proprietari tedeschi di Mytheresa avevano rassicurato i dipendenti sul fatto che nessuno avrebbe perso il lavoro. Tuttavia, la realtà odierna è ben diversa. L’incertezza regna sovrana tra i lavoratori, molti dei quali si trovano ora ad affrontare un futuro incerto. «Qui lavorano tante donne, genitori con figli piccoli, colleghi che si sono conosciuti in azienda», ha raccontato Pirtac, sottolineando come la situazione rappresenti non solo un problema personale, ma anche un dramma sociale. «Anch’io assisto un genitore con la legge 104», ha aggiunto, evidenziando ulteriormente le difficoltà che molti dipendenti devono affrontare.
Non tutti i lavoratori hanno partecipato alle proteste: alcuni sperano che il loro posto venga salvaguardato. Tuttavia, Pirtac avverte: «Forse oggi tocca a me o a un altro. Domani potrebbe toccare a loro». Queste parole riflettono il clima di insicurezza che pervade l’ambiente lavorativo dopo l’annuncio dei licenziamenti.
La vicenda ha sollevato interrogativi anche sul futuro di Yoox e sulla gestione del personale da parte della nuova proprietà. L’azienda, famosa per essere uno dei principali siti di e-commerce nel settore della moda, sta attraversando una fase di trasformazione che sembra mettere in discussione la stabilità dei suoi dipendenti storici.
La situazione presso lo stabilimento di Bologna rimane tesa e incerta. I lavoratori continuano a manifestare per ottenere risposte e soluzioni concrete, mentre cercano di adattarsi alla nuova realtà. Per molti di loro, come Viorica Pirtac, la perdita del lavoro rappresenta non solo un cambiamento professionale, ma anche un impatto significativo sulla vita personale e familiare.



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