​​


La Global Sumud Flotilla salpa di nuovo verso Gaza: “Questa volta non ci fermeremo”



La Global Sumud Flotilla, un’importante iniziativa umanitaria indipendente, ha ufficialmente avviato la sua missione verso Gaza, dopo settimane di ritardi e complicazioni. Inizialmente prevista per il 4 settembre, la partenza è stata posticipata a causa di attacchi incendiari contro le navi in Tunisia, condizioni meteorologiche avverse e problemi logistici. Questi eventi hanno messo a dura prova l’organizzazione della Flotilla, composta da 49 imbarcazioni provenienti da Italia, Grecia, Tunisia e Spagna, cariche di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza.



“Siamo partiti, stavolta non ci fermiamo più”, ha dichiarato Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, mentre annunciava la partenza dalla rada di Portopalo di Capo Passero, in Sicilia. La Flotilla comprende 42 barche che si dirigono verso Gaza, insieme ad altre sei che salpano dalla Grecia. Delia ha sottolineato l’importanza della missione, affermando: “Noi vogliamo mandare un messaggio umanitario e politico”. Ha citato il compianto attivista Vittorio Arrigoni, che nel 2008 fu tra i primi a rompere il blocco navale di Gaza, concludendo i suoi dispacci con l’invito a “Restare umani”. Questo richiamo è particolarmente significativo oggi, in un contesto di crisi umanitaria.

La portavoce ha anche evidenziato la gravità della situazione a Gaza, dove le comunicazioni sono attualmente interrotte. “Non vuol dire che non stiano accadendo cose che stanno andando oltre il disumano”, ha aggiunto Delia, descrivendo la situazione di una popolazione che soffre la fame e la sete. Ha denunciato un “genocidio conclamato” che è in corso da quasi due anni, esprimendo preoccupazione per l’assenza di azioni concrete da parte di alcuni governi, incluso quello italiano, riguardo a sanzioni contro il governo di Netanyahu.

Tra le navi salpate dal porto siciliano c’è anche quella di TOM – Tutti gli occhi sul Mediterraneo, su cui è presente il nostro inviato, Saverio Tommasi. Attualmente, le imbarcazioni si stanno muovendo lentamente per consentire a tutte le navi di navigare in sicurezza. Una volta usciti dalla baia, si disporranno in formazione di Flotilla e inizieranno la navigazione verso Gaza.

La partenza della Flotilla ha subito diversi rallentamenti. Dopo il rinvio iniziale, gli attacchi incendiari del 9 e 10 settembre hanno ulteriormente complicato la situazione. Secondo un dossier del Global Movement to Gaza (Gmg), due navi sono state colpite da droni di origine israeliana, senza causare vittime, ma con l’intento di intimidire gli attivisti e l’equipaggio. Questi attacchi sono stati interpretati come un tentativo di scoraggiare la partenza della Flotilla.

In aggiunta agli attacchi, ci sono stati problemi organizzativi interni, poiché le imbarcazioni appartengono a diverse organizzazioni, rendendo difficile la coordinazione. Tuttavia, ora che la Flotilla è finalmente in mare, si prepara a sfidare l’assedio e il blocco navale imposto da Israele per portare aiuti umanitari ai palestinesi intrappolati nella Striscia, che vivono in condizioni sempre più disperate.

La missione della Global Sumud Flotilla è quindi non solo un gesto umanitario, ma anche un atto simbolico di resistenza e solidarietà nei confronti di una popolazione che sta affrontando una crisi senza precedenti. Con la partenza delle navi, gli attivisti sperano di richiamare l’attenzione internazionale sulla situazione a Gaza e di fornire un supporto concreto a chi ne ha più bisogno. La Flotilla rappresenta un’importante voce di protesta contro l’indifferenza globale e un appello alla comunità internazionale affinché non resti in silenzio di fronte alle ingiustizie.

GPT-4o

Scegli un altro modello per rispondere

Traduci
Calendario
Documento
Mappa mentale
Mermaid
Modulo
Tutto
Monica


Add comment