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Dalla politica italiana a quella estera: le idiozie degli ultimi giorni smascherate senza sconti



Il panorama politico internazionale è caratterizzato da una crescente confusione, in particolare per quanto riguarda le dichiarazioni dei leader occidentali. Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, è spesso al centro di polemiche per le sue affermazioni contraddittorie, un comportamento che è stato evidenziato durante un recente incontro all’ONU. Tuttavia, nonostante le sue dichiarazioni, i leader europei sembrano mantenere una certa lucidità, sebbene le loro affermazioni non siano sempre coerenti.



Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente riconosciuto che “l’Ucraina non può riconquistare i territori occupati dai russi”, un’ammissione che sembra contraddire le sue successive dichiarazioni in cui afferma di poter riprendere il controllo di queste aree. Questo cambiamento di tono avviene in un momento in cui le forze russe sembrano avanzare su diversi fronti, creando preoccupazioni circa la sicurezza in Europa.

In un altro contesto, la premier italiana Giorgia Meloni ha commentato la Flotilla, un’iniziativa che coinvolge 51 imbarcazioni e circa 400-500 attivisti provenienti da 44 paesi, affermando che è stata organizzata per “creare problemi al governo”. Le sue dichiarazioni sembrano ignorare il fatto che l’attenzione mediatica su questa iniziativa non è limitata all’Italia, ma si estende a paesi come Nuova Zelanda, Malesia, Colombia e Irlanda, dove la questione non è al centro del dibattito pubblico.

Inoltre, figure come Ursula von der Leyen, Mark Rutte e Donald Tusk hanno espresso preoccupazioni riguardo agli aerei russi che violerebbero lo spazio aereo europeo, promettendo di abbatterli. Tuttavia, tali affermazioni sembrano ignorare le implicazioni potenzialmente catastrofiche di una rappresaglia da parte della Russia, la quale detiene un arsenale nucleare. Nel contesto attuale, gli attacchi aerei e i bombardamenti condotti con missili e droni, supportati dalla NATO, contro obiettivi civili in Russia non sono considerati violazioni del territorio russo, creando una disparità nelle valutazioni delle azioni militari.

In merito alla Flotilla, i droni che hanno bombardato le imbarcazioni sono stati definiti “non identificati”, nonostante le informazioni disponibili indichino chiaramente la loro origine. In un contesto simile, i droni che sorvolano l’Europa senza causare danni vengono sempre attribuiti alla Russia, anche se la loro provenienza non è chiara.

Recentemente, dopo giorni di accuse contro la Russia per attacchi a cinque aeroporti danesi, il ministro della Difesa danese, Poulsen, ha dichiarato che “non c’è alcuna prova contro Mosca”, sottolineando che i velivoli erano stati “lanciati localmente” e non dalla Russia. Questa affermazione ha suscitato ulteriori interrogativi sulle responsabilità degli attacchi.

In un altro episodio, un attacco informatico che ha bloccato aeroporti in Inghilterra, Francia, Belgio e Germania è stato inizialmente attribuito alla guerra ibrida di Vladimir Putin, ma le indagini hanno rivelato che si trattava di un atto di “criminalità comune a scopo di estorsione”. Gli inquirenti britannici hanno arrestato un hacker di 40 anni del West Sussex, il quale mirava a ottenere un riscatto in denaro.

La situazione attuale solleva preoccupazioni riguardo alla possibilità di un conflitto su scala più ampia. Le dichiarazioni e le azioni dei leader occidentali, spesso contraddittorie e poco chiare, potrebbero contribuire a un’escalation delle tensioni. Mentre il mondo osserva, diventa evidente che la geopolitica contemporanea è caratterizzata da una complessità che richiede una comprensione approfondita delle dinamiche in gioco.



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