Non tutte le patologie cardiache presentano segnali evidenti. Alcuni sintomi non si manifestano nemmeno a livello del torace, rendendo più difficile comprenderne la gravità. Ciò è particolarmente vero per chi ha più di 60 anni, per le persone in sovrappeso o con malattie come diabete, colesterolo alto o ipertensione. Di seguito sono elencati i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione per intervenire precocemente.
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Dolore o fastidio al petto
Il dolore toracico è il sintomo più comune dei problemi cardiaci. In caso di arteria ostruita o infarto, si può avvertire dolore, pressione o senso di oppressione. La sensazione dura alcuni minuti e può presentarsi sia a riposo sia durante uno sforzo fisico. Se il disturbo non passa in pochi minuti o tende a peggiorare, è necessario rivolgersi subito a un medico. È importante sapere che alcuni infarti possono avvenire senza dolore al petto, soprattutto nelle donne e nei pazienti diabetici. -
Nausea, indigestione, bruciore di stomaco o dolore addominale
Questi disturbi sono segnalati più spesso dalle donne. Possono sembrare problemi gastrointestinali, ma talvolta compaiono anche durante un infarto. Se si presentano in associazione ad altri sintomi, è consigliata una valutazione medica tempestiva. -
Capogiri o sensazione di svenimento
Disidratazione, alimentazione scorretta o alzarsi troppo in fretta possono causare giramenti di testa. Tuttavia, se la sensazione compare improvvisamente insieme a dolore toracico o difficoltà respiratorie, è opportuno rivolgersi immediatamente a un medico. -
Affaticamento insolito
Se attività quotidiane come salire le scale o portare la spesa provocano stanchezza improvvisa o fiato corto, può trattarsi di un segnale di scompenso cardiaco. Questo sintomo è frequente soprattutto nelle donne. -
Russamento
Un russamento leggero è normale, ma se diventa intenso e accompagnato da pause respiratorie simili a soffocamento, potrebbe trattarsi di apnea notturna. Questa condizione comporta interruzioni ripetute del respiro durante il sonno, aumentando il carico di lavoro del cuore. In questi casi è utile eseguire una polisonnografia e, se confermata la diagnosi, iniziare un trattamento mirato, ad esempio con CPAP. -
Tosse persistente
Di solito la tosse non è collegata a problemi cardiaci. Ma nei pazienti con fattori di rischio o cardiopatie già diagnosticate, una tosse cronica con muco bianco o rosato può essere un segno di scompenso. Ciò accade quando il cuore non riesce a pompare adeguatamente, causando un reflusso di sangue nei polmoni. -
Gonfiore a gambe, caviglie o piedi
Un cuore che non pompa efficacemente può favorire la ritenzione di liquidi. Il sangue tende a ristagnare nelle vene, provocando edemi agli arti inferiori. Anche i reni, meno efficienti, trattengono acqua e sodio, aggravando il problema. -
Battito rapido o irregolare
Un cuore che fatica a pompare può accelerare o battere in modo irregolare. Le palpitazioni sono un campanello d’allarme da non sottovalutare. -
Confusione o difficoltà di concentrazione
Problemi di memoria o disorientamento possono derivare da alterazioni nei livelli di sostanze presenti nel sangue, come il sodio.
Perché è importante monitorare i sintomi
Per chi soffre già di scompenso cardiaco è essenziale controllare attentamente i segnali e riferire ogni cambiamento al proprio medico. La prevenzione e lo screening cardiovascolare permettono di individuare i problemi in fase iniziale e di iniziare subito le cure.
Oggi sono disponibili pacchetti di prevenzione e screening cardiologico presso strutture specializzate come il Vinmec International General Hospital, che consentono di proteggere la salute del cuore e quella dei propri familiari.



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