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Tv, tensione tra Francesca Albanese e Tommaso Labate: “E ai ghetti del fascismo avrebbe chiesto lo stesso?”



Ieri sera, la giurista e relatrice Onu per Gaza, Francesca Albanese, ha partecipato in diretta al programma Realpolitik, trasmesso su Rete4, dove ha affrontato il tema della Global Sumud Flotilla. Da Tunisi, ha descritto gli eventi drammatici che hanno coinvolto le navi della flottiglia, intercettate e abbordate dalla marina israeliana durante la notte. La situazione ha suscitato una forte reazione in Italia, con migliaia di persone che sono scese in piazza in diverse città, tra cui Roma, Milano e Napoli, esprimendo solidarietà agli attivisti della flottiglia e portando bandiere della Palestina.



Il conduttore del programma, Tommaso Labate, ha posto a Albanese una domanda controversa riguardo ai cortei per la Palestina, chiedendole se tali manifestazioni possano essere interpretate come un segnale di un clima d’odio o se possano risultare utili per la causa di Gaza. Questa domanda ha suscitato una reazione stizzita da parte della giurista, che ha risposto in modo deciso: “Ma lei l’avrebbe fatta questa domanda a chi cercava di irrompere nei ghetti ai tempi della dittatura fascista? Lo so che questo è il paragone che non si può fare, guai a…” La sua affermazione ha ricevuto un applauso dal pubblico in studio, a cui ha risposto con gratitudine: “Grazie alla gente che ragiona.”

Albanese ha continuato il suo intervento chiarendo la sua posizione: “Ma quale odio? C’è solo un grande risentimento nei confronti di un Governo che sta appoggiando un altro Governo genocida.” Le sue parole hanno messo in evidenza il suo disappunto nei confronti della domanda e la sua convinzione che la mobilitazione popolare sia giustificata in un contesto di grave crisi umanitaria.

Il programma Realpolitik si è distinto come l’unico spazio televisivo ad affrontare in modo approfondito la questione della Global Sumud Flotilla, mentre le altre principali reti generaliste, come Rai 1 e Canale 5, hanno continuato con la loro programmazione abituale, senza dedicare edizioni straordinarie o modifiche ai palinsesti, nonostante l’attenzione crescente sulla vicenda. Questo ha sollevato interrogativi sull’importanza di informare il pubblico riguardo a eventi di rilevanza internazionale e sulle scelte editoriali delle reti.

La Global Sumud Flotilla ha attirato l’attenzione globale in quanto rappresenta un tentativo di portare aiuto e solidarietà a Gaza, un’area colpita da un lungo conflitto e da gravi crisi umanitarie. Le navi della flottiglia, che tentavano di raggiungere le coste di Gaza, sono state bloccate e abbordate dalla marina israeliana, un’azione che ha suscitato indignazione tra gli attivisti e i sostenitori dei diritti umani.

L’intervento di Francesca Albanese a Realpolitik ha messo in luce non solo la sua posizione riguardo alla situazione in Gaza, ma anche la crescente frustrazione nei confronti delle politiche internazionali e delle reazioni della comunità globale. La sua difesa dei cortei di protesta e della loro legittimità è stata accolta con entusiasmo da parte di alcuni spettatori, mentre altri hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità di alimentare divisioni e tensioni.

In un contesto di crescente polarizzazione, il dibattito sollevato da Albanese e Labate riflette le sfide che affrontano le società moderne nel cercare di bilanciare la libertà di espressione con la necessità di mantenere un dialogo costruttivo. La questione della Palestina continua a essere un tema delicato e complesso, e le manifestazioni di sostegno sono spesso interpretate in modi diversi, a seconda delle prospettive politiche e culturali.

La partecipazione di Francesca Albanese a Realpolitik ha quindi offerto un’importante occasione di riflessione sulla situazione attuale in Gaza e sull’impatto delle mobilitazioni popolari. La sua risposta alla domanda di Labate ha sottolineato l’urgenza della questione e la necessità di affrontare le ingiustizie in modo diretto e senza compromessi.



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