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Statua del Duomo di Milano deturpata durante le manifestazioni: ricoperta di scritte volgari



Un nuovo atto di vandalismo ha colpito il monumento equestre a Vittorio Emanuele II, situato in Piazza Duomo, al termine di una manifestazione di sostegno alla Palestina che si è svolta giovedì. Alcuni partecipanti hanno gettato vernice rossa sui leoni in marmo e sul bassorilievo in bronzo del monumento. In aggiunta, sono state lasciate scritte provocatorie come “Meloni vai via” e “Meloni merda” sui monumenti. Gli autori di questo atto non sono stati ancora identificati, ma l’area è sorvegliata da numerose telecamere, che potrebbero aver catturato le immagini dei responsabili. Tuttavia, è noto che molti di questi vandali partecipano a manifestazioni “pacifiche” con il volto coperto da passamontagna o sciarpe.



Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, ha espresso la sua indignazione, affermando: “È ora di porre fine a tutte queste devastazioni e danneggiamenti in città che puntualmente si verificano durante ogni corteo organizzato dai pro-Hamas”. De Corato ha sottolineato la necessità di far pagare i danni ai beni culturali e pubblici agli organizzatori delle manifestazioni, affermando che chi richiede l’autorizzazione per sfilare deve assumersi la responsabilità di quanto accade durante l’evento.

In un contesto di crescente tensione, Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario provinciale della Lega, ha dichiarato: “Non possiamo tollerare che ogni manifestazione, a prescindere dalla motivazione, diventi occasione per sfogare la violenza contro i beni storici e artistici della città, commercianti, residenti e Forze dell’Ordine”. Piscina ha proposto un ordine del giorno per chiedere che il Comune di Milano si costituisca parte civile in un eventuale processo contro i responsabili dei vandalismi.

Le dichiarazioni di Piscina evidenziano la frustrazione di molti cittadini che si sentono danneggiati da atti di vandalismo che non solo colpiscono i monumenti, ma anche l’ordine pubblico. “Nessuno contesta il diritto di manifestare le proprie idee, ma risulta evidente che esiste un confine preciso tra attivismo e vandalismo”, ha aggiunto Marco Amico, fondatore di Doctor Wall, una società specializzata nella rimozione di graffiti. Amico ha messo in evidenza che deturpare monumenti storici non contribuisce a promuovere le idee sostenute dai manifestanti, ma sposta l’attenzione su degrado e violenza.

Questa non è la prima volta che il monumento a Vittorio Emanuele II è oggetto di atti vandalici. Nel marzo 2023, attivisti di Ultima Generazione avevano lanciato vernice gialla sulla statua, causando danni significativi che hanno richiesto un intervento di ripristino costoso. Anche in quella occasione, i responsabili non hanno coperto i costi dei danni provocati, dimostrando un atteggiamento irresponsabile nei confronti del patrimonio culturale.

Fabiola Minoletti, presidente del Coordinamento Comitati Milanesi, ha lamentato: “Cambia il colore da giallo a rosso, cambia la mano e il contesto della manifestazione, ma il risultato è sempre quello: vandalismo”. Minoletti ha sottolineato che questi atti non solo danneggiano i monumenti, ma infliggono una ferita profonda alla città, mancando di rispetto alla sua storia e alla cultura.

Il vandalismo, secondo Minoletti, non deve essere tollerato e rappresenta una mancanza di rispetto per i diritti dei cittadini di vivere in un ambiente decoroso. La presidente ha affermato che la protesta, pur avendo un fine, non dovrebbe mai giustificare atti di violenza o distruzione.

Il recente atto di vandalismo, sebbene non unico, ha riacceso il dibattito sulla responsabilità degli organizzatori delle manifestazioni e sull’impatto che tali eventi hanno sulla comunità. La questione della libertà di espressione e dei limiti del dissenso è al centro delle discussioni pubbliche, con molti che chiedono un’azione più decisa contro il vandalismo.



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