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Trump infuriato: nel giorno del suo trionfo, la Cina annuncia nuove restrizioni sull’export di terre rare



La Cina ha annunciato un inasprimento delle regole relative alle esportazioni di terre rare e delle tecnologie ad esse collegate, un passo che alimenta ulteriormente le tensioni con Washington e Bruxelles. Le nuove normative, che colpiscono anche gli esportatori stranieri, prevedono restrizioni significative sulle tecnologie di estrazione, produzione di magneti e riciclaggio di terre rare. Secondo una comunicazione diffusa dal ministero del Commercio, l’export di tali tecnologie è soggetto a divieto, salvo specifiche autorizzazioni.



Le misure sono state implementate con effetto immediato e giustificate come necessarie per “salvaguardare la sicurezza e gli interessi nazionali”. I controlli riguardano una serie di attività legate alle terre rare, tra cui “l’estrazione, la fusione e la separazione, la produzione di materiali magnetici e il riciclaggio delle risorse secondarie”, in conformità con le leggi e i regolamenti pertinenti.

Questa mossa si inserisce in un contesto di crescente conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti. Il presidente statunitense Donald Trump ha recentemente annunciato l’intenzione di imporre dazi del 100% su una vasta gamma di prodotti cinesi, rinviando anche un incontro programmato con il presidente cinese Xi Jinping. Le borse americane hanno reagito negativamente alla notizia, con il Dow Jones che ha registrato un calo dello 0,70%, il Nasdaq un arretramento dell’1,09% e lo S&P 500 una perdita dello 0,84%.

Nel suo post su Truth Social, Trump ha affermato: “Sto valutando un massiccio aumento dei dazi sui prodotti cinesi in arrivo negli Stati Uniti”, accusando Pechino di “atti ostili”. Ha poi confermato che “gli Stati Uniti imporranno dazi del 100% alla Cina, oltre a qualsiasi tariffa che stanno già pagando”, con l’entrata in vigore prevista per il primo novembre. Inoltre, sono previsti controlli più severi sulle esportazioni di software strategici.

Il presidente ha dichiarato che avrebbe dovuto incontrare Xi tra due settimane in occasione dell’APEC in Corea del Sud, ma ha aggiunto che ora non sembra esserci motivo per farlo. La minaccia di nuove tariffe ha generato preoccupazioni nei mercati finanziari, con investitori sempre più allarmati dalle conseguenze di un’escalation commerciale.

Trump ha descritto la situazione in Cina come “davvero strana”, affermando che le autorità cinesi stanno diventando “molto ostili” e stanno inviando lettere a paesi di tutto il mondo per annunciare controlli sulle esportazioni di ogni singolo elemento di produzione legato alle terre rare. Ha avvertito che tali misure “intaserebbero” i mercati e renderebbero difficile la vita a molti paesi, specialmente alla Cina stessa.

In merito alle lettere inviate, Trump ha sottolineato che erano particolarmente inopportune poiché inviate in un momento in cui si stava raggiungendo una pace storica in Medio Oriente. Ha espresso il suo scetticismo riguardo alla tempistica di queste comunicazioni, suggerendo che potesse non essere una coincidenza. Inoltre, ha riferito che gli Stati Uniti sono stati contattati da altre nazioni “estremamente arrabbiate” per quella che definisce una “grande ostilità commerciale, nata dal nulla”.

In risposta a queste azioni, Trump ha affermato: “Come presidente degli Stati Uniti, contrasterò finanziariamente la loro mossa”. Ha anche menzionato che ci sono molte altre contromisure che sono attualmente in fase di valutazione.



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