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Fa 100 chilometri al giorno per studiare: la storia di Martin, 9 anni, tra le montagne del Trentino



Da quando una frana ha interrotto la Strada Provinciale 208 che collega San Valentino ad Avio, in Trentino, Martin, un bambino di 9 anni, è costretto a percorrere quasi 100 chilometri al giorno per raggiungere la sua scuola elementare. Figlio dei gestori del Rifugio Monte Baldo, vive a 1.200 metri di quota, nel cuore del Monte Baldo trentino. La sua routine quotidiana è diventata una vera e propria impresa, che si ripete ogni giorno da inizio ottobre.



Fino al 2 ottobre, il tragitto era breve e semplice: lo scuolabus lo accompagnava ad Avio in circa mezz’ora, percorrendo 19 chilometri. Ma una frana ha cambiato tutto. Un masso caduto ha colpito una condotta della HydroDolomiti Energia, causando una fuoriuscita d’acqua che ha destabilizzato il terreno e provocato il cedimento del versante. La strada è stata completamente chiusa, senza possibilità di passaggio neppure a piedi.

“Avevamo chiesto almeno un corridoio pedonale, ma non ci è stato concesso”, racconta il padre, Alessandro Pachera, a Fanpage.it. “Ora Martin deve fare un giro lunghissimo: scende dal Monte Baldo passando per Brentonico, poi giù fino a Mori e risale verso Avio. Solo l’andata sono più di 46 chilometri. Lo scuolabus del mattino è stato sospeso, è rimasto solo quello del pomeriggio”.

La famiglia, che gestisce il rifugio dal 1924, ha dovuto riorganizzare completamente la giornata. Tra andata e ritorno, il viaggio di Martin richiede fino a tre ore al giorno, con un impatto significativo anche sul lavoro dei genitori e sui costi sostenuti.

“Si è dato priorità alla riparazione della condotta della società energetica privata – spiega il padre – mentre gli interventi sulla viabilità sono stati ritardati. Sarebbe bastato poco per riaprire almeno una corsia a fasce orarie, in sicurezza. Ma queste zone, poco turistiche, sono spesso trascurate”.

Il caso ha attirato l’attenzione del sindaco di Avio, Ivano Franchetti, che ha confermato di aver segnalato la situazione alla Provincia. Il primo cittadino aveva proposto di riaprire la strada per un breve intervallo ogni mattina, tra le 7 e le 7.30, per consentire il passaggio del bambino, ma il Servizio strade ha respinto l’ipotesi, definendo l’area ancora troppo pericolosa.

“C’è ancora troppo materiale da rimuovere e parte della carreggiata è da ricostruire”, hanno spiegato i tecnici. L’ordinanza di chiusura resta valida fino al 7 novembre, ma Franchetti spera in una riapertura anticipata, magari già a fine ottobre, grazie alle buone condizioni meteo e all’avanzamento dei lavori.

Nel frattempo, Martin continua la sua traversata tra i monti, ogni giorno, senza mai mancare a scuola. La sua tenacia e quella della sua famiglia sono il simbolo silenzioso di tante realtà di montagna: dove vivere, studiare e lavorare richiede uno sforzo quotidiano, che troppo spesso passa inosservato.



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