Mentre Rosita Gentile, 56 anni, prosegue nel rivelare dettagli di una relazione durata 13 anni fatta, a suo dire, di violenze, ingiurie e controlli ossessivi, la posizione di Mario Gregoraci, 74 anni, padre della showgirl Elisabetta Gregoraci, si fa sempre più grave. L’uomo è indagato per maltrattamenti e stalking e, dopo la misura cautelare del braccialetto elettronico, gli è stato imposto il divieto di dimora. È in attesa di comparire davanti al giudice il 5 novembre per decidere se essere rinviato a giudizio.
Le accuse della Gentile riguardano un lungo periodo in cui afferma di essere stata vittima di angherie, botte, minacce e pedinamenti da parte di Gregoraci. Racconta che, pur dopo essere riuscita ad allontanarlo, lui continuava a sorvegliarla, appostarsi fuori casa e assillarla con atteggiamenti persecutori.
La puntata del programma Le Iene trasmessa domenica sera ha mostrato l’audio di uno scontro in cui si sentono le urla di Gentile e la voce di Gregoraci che la minaccia di morte. In quella circostanza, intervennero due giovani che stavano passando, poi i carabinieri e l’ambulanza per prestare soccorso.
Gentile sottolinea che non si tratta di pochi episodi: «parliamo di 13 anni di relazione: sa quante cose ho da tirare fuori, da dire ai giudici… Ho avuto danni irreversibili. E di legali ne ho dovuti cambiare tre». Racconta anche che la loro relazione era osteggiata dai familiari di lui e che differenze profonde e contrasti segnavano il rapporto fin dall’inizio.
Un punto caldo della vicenda è il silenzio attorno al ruolo delle figlie di Gregoraci, Elisabetta e Marzia Gregoraci. Nell’articolo si sottolinea che, nonostante la gravità delle accuse e le misure cautelari imposte al padre, nessuna delle due ha rilasciato dichiarazioni pubbliche né ha preso posizione. Gentile ha raccontato di essere stata evitata, bloccata da messaggi e di non aver ricevuto sostegno. «La nostra relazione è stata molto contrastata dai famigliari e da lì è partito tutto», afferma.
Nel frattempo Gregoraci ha dichiarato che la sua ex compagna è «pazza, una persona poco seria», che lo avrebbe tradito «molto», e ha negato di averla colpita, pur ammettendo che potrebbe non ricordare. Le registrazioni audio però raccontano una versione diversa.
Secondo la Gentile, essere legata a quel cognome — con i privilegi che esso comporterebbe — ha comportato per lei un percorso di lotta: «Pensi che a me mi portavano al pronto soccorso, mentre lui stappava champagne». Aggiunge di aver accumulato prove di quanto accaduto e che il suo legale chiarirà «le bugie».
Con l’avvicinarsi dell’udienza del 5 novembre, la vicenda assume contorni sempre più delicati: non solo per le accuse verso Mario Gregoraci, ma anche per le implicazioni familiari e morali che ne derivano. Se vuoi, posso cercare gli atti del procedimento e aggiornare con tutti i punti ufficiali della denuncia.



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