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“Meloni è una politica vera”, Floris nel panico: persino il noto servo costretto ad ammettere che la Premier dominerà per 20 anni



Massimo Gramellini è stato ospite speciale dell’ultima puntata di “diMartedì”, il programma di approfondimento politico e sociale di La7 condotto da Giovanni Floris.  L’intervista ha toccato diversi temi, in particolare la campagna elettorale di Giorgia Meloni per le prossime elezioni politiche, già avviata sui social media.



Il conduttore del talk-show “In altre parole”, programma di approfondimento culturale, ha commentato il consenso di Giorgia Meloni affermando: “A destra c’è lei: obiettivamente, dopo tre anni, bisogna riconoscerlo, poiché è raro che un leader di governo mantenga un consenso così elevato.  Non credo che questo consenso sia dovuto al suo partito né alla coalizione con Salvini e altri.  Ritengo che Giorgia Meloni abbia un rapporto con i cittadini simile a quello che aveva Berlusconi, con la differenza che quest’ultimo era una figura complessa e articolata, presente in diversi ambiti della cronaca, dalla rosa alla nera, dalla gialla a quella sportiva.  Invece, lei è una politica autentica”.

L’autore critica l’attuale leadership della sinistra, in particolare Elly Schlein, affermando che, a differenza di Silvio Berlusconi che si è trovato di fronte a un avversario di rilievo come Romano Prodi, l’attuale opposizione manca di figure di pari statura.  Pur riconoscendo i successi ottenuti dalla Meloni in termini di immagine negli ultimi tre anni, l’autore sostiene che una vera opposizione metterebbe in luce le lacune del suo operato, in particolare in ambito sanitario.

In merito alla riforma della giustizia, Gramellini esprime una critica più netta, ricordando l’evoluzione della destra italiana.  Egli sottolinea come il Movimento Sociale Italiano, partito di ispirazione legge-ordine che venerava i magistrati, con Paolo Borsellino quale simbolo, rappresenti un punto di riferimento storico.  L’autore ricorda inoltre che la stessa Meloni ha mosso i primi passi in politica ispirandosi a Borsellino, tanto da esporre le sue fotografie nelle sedi giovanili del partito, all’epoca non ancora chiaramente identificato come Alleanza Nazionale.



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