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“Se lo rifai, perdi di nuovo” – Elly Schlein subisce un’altra umiliazione: anche il solito sostenitore l’ha messa al suo posto



Una delle problematiche più rilevanti che affligge la sinistra italiana risiede nella costante ricerca di figure di riferimento internazionali.  Si tratta di personalità estranee al contesto politico italiano che possano fungere da modello per il Partito Democratico e affini. L’esempio più recente è rappresentato da Zohran Mamdani, neo eletto sindaco di New York, che, in linea con la sua ideologia comunista, propone misure quali la tassazione dei super ricchi, la riduzione dei fondi destinati alle forze dell’ordine, l’introduzione di autobus gratuiti e la regolamentazione dei prezzi di case e supermercati.  Pur riconoscendo la complessità di un’attuazione integrale di tali proposte, i newyorkesi hanno espresso fiducia nel primo sindaco islamico della Grande Mela.



Come anticipato, la sinistra italiana ha accolto la vittoria di Mamdani con entusiasmo. Tuttavia, l’euforia è stata temperata, oltre che dal giornalista americano di orientamento democratico Alan Friedman, anche da Enrico Mentana, che ha condiviso sui social media una riflessione sul concetto di “campo largo” e sulla figura di Mamdani.  Il direttore del Tg La7 ha affermato: “La nuova parola d’ordine è ‘la sinistra deve imparare come si batte la destra dalla vittoria di Mamdani a New York’”.

Mentana ha proseguito: “Il ‘campo largo’ presenta numerosi e significativi problemi, ma non certamente quello di ottenere successi nelle città, dato che governa a Torino, Milano, Genova, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari… e, soprattutto, come i sindaci delle città menzionate sono ben consapevoli, molte delle proposte di Mamdani sarebbero effettivamente preziose, ma porterebbero alla sconfitta”.

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