Moody’s, rinomata agenzia di rating, ha elevato il rating dei conti pubblici italiani a Baa2, segnando un significativo miglioramento dopo 23 anni. L’outlook è stato rivisto da positivo a stabile. L’agenzia attribuisce questo rialzo all’efficace azione del governo in materia di riforme economiche.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso grande soddisfazione per l’upgrade di Moody’s, sottolineando l’importanza di questo risultato, che non si verificava da oltre due decenni. La Premier ha riconosciuto il lavoro serio e responsabile del governo, frutto di scelte coerenti in materia di finanza pubblica e di riforme strutturali, nonché l’impegno delle imprese e dei lavoratori italiani. In particolare, ha ringraziato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, per il suo costante e scrupoloso impegno nella gestione dei conti pubblici. La Presidente Meloni ha interpretato la promozione di Moody’s come una conferma della fiducia dei mercati non solo nel governo, ma nell’Italia intera.
Il Vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha commentato sui social media il miglioramento del giudizio di Moody’s sulla solidità economica del Paese, definendolo un importante passo in avanti verso una nuova credibilità internazionale. Il Vicepresidente ha attribuito questo risultato al lavoro svolto dal governo negli ultimi anni, evidenziando la stabilità politica, l’aumento delle entrate fiscali e la riduzione dei costi di servizio del debito. Tajani ha inoltre espresso la convinzione che questi fattori consentiranno all’Italia di uscire con un anno di anticipo dalla procedura di infrazione della Unione Europea. Il Vicepresidente ha definito questo successo un risultato di tutti i cittadini italiani, che presto potranno beneficiare dei suoi effetti, e ha sottolineato che si tratta del successo di un’Italia più stabile, credibile ed economicamente più solida.
Il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, ha affermato che l’Italia è oggi più forte e credibile che mai.
L’incremento del rating, conseguente alle valutazioni favorevoli di tutte le principali agenzie di rating, tra cui S&P, Fitch, DBRS e Scope, riconosce il costante impegno del governo italiano nel garantire la stabilità politica e la serietà nelle politiche economiche. Tali elementi contribuiscono a rafforzare l’efficacia delle riforme, degli investimenti e degli interventi fiscali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Ministro per gli Affari Europei e per il PNRR, Tommaso Foti, ha dichiarato: “L’azione del governo di centrodestra, di cui Forza Italia rappresenta un pilastro fondamentale, ha smentito le previsioni di crisi economiche e isolamento internazionale. L’Italia ha intrapreso un nuovo percorso, tornando protagonista sulla scena internazionale, ispirando fiducia ai mercati globali e dimostrando stabilità, credibilità e capacità di costruire una crescita duratura”. Il Ministro Foti ha inoltre sottolineato l’impegno del governo nel rendere strutturale questo cambiamento positivo, attraverso scelte ambiziose e strategiche volte a consolidare una crescita stabile e competitiva. “L’Italia è tornata più forte, più credibile e più ascoltata che mai”, ha concluso il Ministro.
I capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, hanno espresso soddisfazione per la decisione di Moody’s, affermando in una nota congiunta: “Una notizia eccellente che conferma la validità dell’azione del governo di centrodestra, di cui Forza Italia è parte integrante. L’aumento del rating a Baa2 e l’outlook stabile testimoniano la fiducia dei mercati nella stabilità, nelle politiche economiche, fiscali e di riforma del governo, capaci di spingere il Paese verso una crescita sostenibile e uno sviluppo duraturo”.
Moody’s ha emesso un nuovo segnale di fiducia da parte dei mercati finanziari, riconoscendo l’Italia con un upgrade di rating. Tale riconoscimento, avvenuto la sera del 21 novembre, segue una serie di miglioramenti da parte delle principali agenzie di rating. S&P Global Ratings aveva precedentemente elevato il rating dell’Italia da BBB a BBB+ ad aprile, con conferma a ottobre. Analogamente, Fitch Ratings aveva effettuato lo stesso upgrade a settembre. DBRS aveva innalzato il giudizio a ‘A (low)’ con prospettive stabili, mentre Scope, il 31 ottobre, aveva portato a positivo l’outlook sul rating BBB+. Tuttavia, l’azione di Moody’s rappresenta una svolta significativa, essendo la prima promozione in 23 anni, l’ultima risalente al maggio 2002, quando il giudizio era stato portato da Aa3 ad Aa2.
Un primo segnale di miglioramento era stato emesso il 23 maggio scorso, quando Moody’s aveva alzato l’outlook da stabile a positivo, confermando il rating Baa3. L’ultima decisione di rilievo sull’Italia da parte di Moody’s risaliva all’ottobre 2018, quando l’agenzia aveva declassato il Paese da Baa2 a Baa3, appena sopra la soglia “junk”, a causa delle tensioni sulla politica economica del governo gialloverde e delle incertezze sulla manovra finanziaria. Il 21 novembre, invece, Moody’s ha promosso l’Italia, attribuendo il merito a un percorso coerente di stabilità politica e continuità nelle politiche economiche, elementi che rafforzano l’efficacia delle riforme, degli investimenti e degli interventi fiscali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
“Stabilità politica e strategica”
L’innalzamento del rating, come spiegato da Moody’s, riflette una consolidata storia di stabilità politica e strategica, che ne accresce l’efficacia nell’attuazione delle riforme economiche e fiscali e degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si prevede che tale contesto politico persisterà anche oltre la scadenza del piano, fissata per agosto 2026. Moody’s sottolinea che l’Italia sta conseguendo significativi progressi nel raggiungimento degli obiettivi e delle tappe del PNRR, posizionandosi al primo posto tra i Paesi dell’Unione Europea in termini di numero di richieste di pagamento ed erogazioni. Si prevede che l’Italia sarà in grado di utilizzare appieno i fondi stanziati, pari a 194,4 miliardi di euro (9,1% del Prodotto Interno Lordo nel 2023), suddivisi tra sovvenzioni (71,8 miliardi di euro) e prestiti (122,6 miliardi di euro).
Sebbene l’allocazione dei fondi, come illustrato dall’agenzia, sia stata ostacolata da vincoli di capacità e colli di bottiglia nell’assorbimento, con conseguente posticipazione dell’impatto positivo sulla crescita rispetto alle stime iniziali, gli investimenti pubblici hanno registrato un incremento negli ultimi anni. Il governo si impegna a mantenere elevati livelli di investimento pubblico anche al termine del PNRR. Secondo il progetto di bilancio 2026, gli investimenti pubblici si manterranno superiori al 3,5% del PIL per l’intero periodo 2026-2028. Considerato il contenimento della spesa corrente e l’aumento delle entrate, si ritiene che tali piani di investimento siano realizzabili. Investimenti pubblici sostenuti contribuiranno a migliorare il profilo creditizio dell’Italia attraverso il potenziamento delle infrastrutture e della competitività, supportando al contempo la crescita economica.
Il robusto settore bancario, i solidi bilanci del settore privato e la sana posizione esterna costituiscono ulteriori fattori di sostegno alla stabilità economica. Tali fattori economici positivi attenuano, sebbene sia improbabile che possano compensare integralmente, l’impatto negativo sulla crescita potenziale dell’Italia derivante dall’invecchiamento della popolazione. Inoltre, Moody’s evidenzia che “la crescita del gettito fiscale ha superato quella del PIL nominale dal 2021. Ad esempio, le imposte dirette e indirette hanno registrato una crescita media annua del 6% dal 2023, superando la crescita media del PIL nominale del 4,4% nello stesso periodo. In un contesto di stabilità politica e di policy, prevediamo che il governo italiano mantenga la capacità di perseguire il consolidamento fiscale attraverso misure di entrate e di spesa”.



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